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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Febbraio 2015 |
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA, SULLO STUDIO DELLA CGIA DI MESTRE.
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Ancona, 12 febbraio 2015 - “Lo scenario dipinto dalla Cgia di Mestre, purtroppo, conferma quanto anche nelle Marche denunciamo da tempo: tagli drastici e inusitati da parte del Governo centrale pari a 25 miliardi in 5 anni. Le Regioni hanno avuto colpi durissimi ai propri bilanci. Non tutte, però, hanno fatto ricadere sui cittadini tale spoliazione da parte del governo nazionale. La Regione Marche, infatti, pur nelle grandissime difficoltà di bilancio dovute ai tagli governativi, ha voluto tutelare cittadini e imprese. La pressione fiscale in questo periodo non è stata aumentata di un euro e il 55% dei cittadini meno abbienti continuano anche quest’anno a non pagare neanche un euro di addizionale Irpef”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta l’analisi della Cgia di Mestre sulla spending review. “È vero, come rileva la Cgia di Mestre – prosegue Spacca - che la maggior parte delle Regioni italiane non sarà in grado di costruire il proprio bilancio e, laddove ci riusciranno, dovranno fare ricorso all’inasprimento della pressione fiscale di propria competenza, aumentando al massimo le tasse. Non è così per le Marche. Non è un caso che, in base alla classifica del Centro studi sintesi/Il Sole 24 Ore, nelle Marche viva il ‘contribuente più soddisfatto’, in base al rapporto tra tasse versate e servizi ricevuti. Stesso discorso per il taglio ai servizi di cui parla il Centro studi Cgia. Nella nostra regione non è così, a partire dalla sanità. Grazie alla virtuosità dei conti della sanità regionale, le Marche hanno anzi ottenuto una premialità annuale di 53 milioni di euro. Anche per quel che riguarda i ticket, la politica regionale è tra le più vantaggiose per i cittadini a livello nazionale. La Regione Marche, unica tra le Regioni a statuto ordinario, infatti, non ha introdotto alcun ticket sulla farmaceutica convenzionata, facendosi carico nel bilancio regionale dei maggiori costi che questa scelta sta comportando. Sicuramente lo scenario è molto complesso e, soprattutto, i tagli gravano, come rileva la Cgia, soprattutto sulle Regioni che, tra il 2009 e il 2013, hanno subito un taglio di risorse del 38%, contro il 27% delle Province, il 14% dei Comuni e appena il 12% dei ministeri e amministrazioni centrali dello Stato”. |
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