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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Febbraio 2015
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, SIRIA E IRAQ: "LE PAROLE NON SONO SUFFICIENTI PER AIUTARE LE PERSONE"

 
   
  Strasburgo, 12 febbraio 2015 - I deputati hanno condannato la violenza del cosiddetto Stato islamico e hanno chiesto maggiori risorse per aiutare le vittime. A causa dei continui conflitti, 12,2 milioni di siriani hanno bisogno di assistenza umanitaria dal gennaio 2015. Nel corso del dibattito sulla crisi umanitaria in Siria e in Iraq l´11 febbraio, i deputati hanno anche ricordato il pericolo di alcuni cittadini europei che si uniscono ai gruppi jihadisti richiedendo una maggiore cooperazione con gli altri paesi. Il Commissario per gli aiuti umanitarii Christos Stylianides ha descritto la situazione umanitaria in Iraq, Siria e nei paesi vicini come "devastante". "Circa 20 milioni di persone hanno bisogno urgentemente di assistenza", ha detto, presentando la nuova iniziativa della Commissione che metterebbe più di 1 miliardo di euro per affrontare la situazione in Siria e Iraq. Elmar Brok (Ppe), il presidente della commissione Affari esteri del Parlamento europeo, ha chiesto una coalizione più ampia contro lo Stato Islamico: "Qatar, Iran, Turchia, ognuno deve essere una parte di questa coalizione per porre fine a ciò che Daesh [un altro nome per designare lo Stato Islamico] sta facendo". Victor Boþtinaru (S&d) ha descritto la situazione nella regione come "una delle più gravi crisi umanitarie della storia contemporanea." Ha aggiunto: "Le parole da sole non sono sufficienti per aiutare le persone in questa regione. Dobbiamo contare sulla Commissione e la comunità internazionale, gli attori locali e regionali hanno un ruolo importante da svolgere". Charles Tannock (Ecr) ha chiesto un´azione più incisiva per i cittadini dell´Unione europea che aderiscono all´Isis e agli altri gruppi jihadisti: "Dobbiamo coordinare la raccolta e la condivisione di informazioni". Marietje Schaake (Alde) ha sottolineato la mancanza di sostegno e di educazione per i giovani della regione. "Quando il rischio di una generazione perduta si trasforma in dura realtà? Non possiamo permettere che ciò accada", ha detto, chiedendo all´Ue di aumentare i suoi sforzi e cooperare maggiormente con i partner in Medio Oriente. Javier Couso Permuy (Gue) ha chiesto la fine del sostegno alle milizie e dell´acquisto di petrolio: "Dovremmo smettere di finanziare qualsiasi tipo di milizie e acquistare petrolio dai giacimenti controllati dallo Stato islamico". Alyn Smith (Verdi) ha detto che "lo Stato islamico è tanto una conseguenza quanto una causa" dei problemi della regione. "L´ue ha le mani più pulite rispetto alla maggior parte degli Stati membri in questo e noi sosteniamo la [Commissione] nei suoi sforzi", ha detto. James Carver (Efdd) ha criticato l´atteggiamento dei governi saudita e del Qatar rispetto all´Isis: "A meno che i sauditi accettino il loro ruolo nel permettere la propagazione di questa ideologia fondamentalista, il problema potrà solo espandersi ulteriormente". Marie-christine Arnautu (Non iscritti) ha dichiarato: "Le relazioni diplomatiche con la Siria sono necessarie per stabilire una cooperazione umanitaria, ma anche per il rilancio della cooperazione con le forze siriane e per la lotta contro le cellule jihadiste che rappresentano una minaccia per la stabilità dei paesi europei".  
   
 

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