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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2015
 
   
  VESUVIO, APPROVATA NUOVA ZONA GIALLA: INCLUDE 63 COMUNI ESPOSTI AL RISCHIO CADUTA CENERI

 
   
  Napoli, 16 febbraio 2015 - "Sono 63 i Comuni inclusi nella nuova zona Gialla del Vesuvio insieme ai quartieri di Barra, San Giovanni e Ponticelli del Comune di Napoli". Così l´assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza, sull´approvazione della nuova proposta di delimitazione dell´area approvata dalla Giunta regionale e definita in accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione civile. "La zona gialla - ha detto l´assessore Cosenza - include i Comuni che ricadono all´interno o sono intersecati dalla curva di probabilità di superamento del 5% del carico di 300 kg/mq determinato dall’accumulo di ceneri vulcaniche. La definizione di quest’area, cui si è giunti in raccordo con il Dipartimento della Protezione civile, si basa su recenti studi e simulazioni della distribuzione a terra di ceneri vulcaniche prodotte da un’eruzione sub-Pliniana, in funzione della direzione variabile del vento. L’emissione delle ceneri vulcaniche all’inizio dell’eruzione è molto abbondante e, in poche ore, porta ad accumuli considerevoli a 10-15 Km dal vulcano. Spessori di deposito maggiori di 10 cm possono coprire aree a distanza di 20-50 km dal vulcano; ovviamente, l’estensione dell’area esposta alla ricaduta di ceneri dipende dall’altezza della colonna eruttiva e dalla direzione dei venti al momento dell’eruzione". "I Comuni della zona gialla sono stati definiti considerando le statistiche storiche del vento in quota, statistiche che indicano le direzioni est e sud-est come quelle dove il vento spira più giorni all’anno: perciò, nello scenario eruttivo considerato, quest´area è considerata quella con una probabilità maggiore di essere coinvolta nella ricaduta di ceneri vulcaniche con il possibile conseguente crollo dei tetti. I 63 Comuni interessati dovranno tener conto del problema nei piani di emergenza recentemente finanziati dalla Regione Campania, identificando le strutture sicure staticamente per un pronto ricovero dei cittadini e seguendo le indicazioni regionali e nazionali che verranno successivamente prodotte, nel caso che si debba provvedere a evacuare la popolazione, in tutto o in parte, fuori dal Comune. "Naturalmente l´obiettivo di medio termine - ha aggiunto l´assessore - è quello di evitare completamente queste problematiche, mettendo in sicurezza tutte le coperture della zona gialla. A tal fine la delibera approvata dalla Giunta regionale fornisce anche indicazioni sui carichi verticali da cenere (concomitanti con la pioggia), che dovranno essere considerati nella realizzazione di nuove costruzioni o nell´adeguamento delle esistenti, e sugli spessori di cenere attesi. Sarà molto importante l´adozione di tali indicazioni da parte dei Comuni che potranno inserirle nei Piani Urbanistici comunali. Finalmente poniamo rimedio ad una mancanza dei decenni passati. Anche i comuni in zona rossa potranno utilizzare le indicazioni per la messa in sicurezza delle coperture. "Oltre al problema del collasso dei tetti, la deposizione delle ceneri vulcaniche può produrre, a livello locale, l’intasamento delle fognature, difficoltà di circolazione degli automezzi, interruzione di linee elettriche e di comunicazione, possibilità di arresto di motori. Pertanto, sono fornite indicazioni sugli spessori di cenere anche al di fuori della zona gialla: i Comuni in un’area molto vasta intorno al Vesuvio dovranno tenerne conto nella redazione dei piani di emergenza, considerando azioni per ripristinare immediatamente la funzionalità di tutti i servizi essenziali", conclude Cosenza. "La delibera regionale – ha ribadito il capo del Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli - è un ulteriore tassello del complesso puzzle che è la pianificazione di emergenza; infatti, si aggiunge al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sull´aggiornamento della zona rossa vesuviana, agli indirizzi per l´aggiornamento della pianificazione che devono essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale. E ancora una volta emerge come la condivisione dell´intero percorso all´interno del Servizio nazionale della protezione civile sia fondamentale, partendo proprio dai Comuni."  
   
 

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