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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  UEAPME: REAZIONI CONTRASTANTI DELLE PMI SU UNA PROPOSTA RELATIVA AI BREVETTI

 
   
  Bruxelles, 10 aprile 2007 - L´ueapme, l´organizzazione interprofessionale che rappresenta gli interessi delle piccole e medie imprese (Pmi) a livello europeo, ha elogiato la Commissione europea per la sua proposta di migliorare l´attuale sistema di composizione delle controversie in materia di brevetti europei, ma ha espresso rincrescimento per la mancanza di progressi riguardo al brevetto comunitario. In una dichiarazione del 4 aprile, l´organizzazione si è detta soddisfatta dell´approccio integrato nei confronti del sistema di composizione delle controversie in materia di brevetti europei che la Commissione propone di adottare in una comunicazione relativa al miglioramento del sistema dei brevetti. Tale approccio riunisce gli aspetti migliori di due suggerimenti formulati in precedenza: un sistema giurisdizionale centralizzato, fortemente basato sul progetto di accordo sulla composizione delle controversie in materia di brevetti europei (Epla), unito a un limitato numero di sezioni di primo grado. Il sistema, che sarebbe saldamente integrato nella giurisdizione comunitaria, avrebbe la competenza di risolvere le controversie riguardanti i brevetti europei e i futuri brevetti comunitari. «Il livello comunitario e le sezioni di primo grado del sistema garantirebbero rispettivamente un´omogeneità di interpretazione e la prossimità, contribuendo ad accrescere la certezza giuridica e a ridurre le spese di contenzioso», ha osservato Luc Hendrickx, direttore per la politica delle imprese e le relazioni esterne dell´Ueapme. Secondo l´Ueapme, alla Commissione restano tuttavia ancora alcuni passi da compiere per rendere la proposta adatta alle esigenze delle Pmi, sottolineando l´urgente necessità di introdurre diritti di brevetto ridotti per le Pmi, in quanto gli alti costi di brevettazione sono uno dei maggiori deterrenti che impediscono alle Pmi di ottenere brevetti per le loro invenzioni e i loro prodotti. Un altro ostacolo è la mancanza di un sistema di assicurazione per le controversie in materia di brevetti, che secondo l´Ueapme costituisce una «parte indispensabile di un´efficace politica dei brevetti per le Pmi». Nel 2001 e nel 2006 la Commissione ha chiesto che venissero condotti studi sulla possibilità di introdurre un sistema di questo genere, ai quali ha fatto seguito una consultazione pubblica. Anche se le risposte delle parti interessate sono ancora in corso di analisi, la Commissione ha affermato di poter sin d´ora concludere che la reazione generale nei confronti di un sistema di assicurazione obbligatoria per le controversie in materia di brevetti è improntata allo scetticismo. In merito al brevetto comunitario, l´Ueapme ha affermato di «deplorare» il fatto che rimane irrisolta la questione del regime linguistico. In base alla proposta relativa al brevetto comunitario formulata nel 2003, le domande di brevetto vanno presentate in una lingua a scelta tra il tedesco, l´inglese e il francese, mentre le domande approvate devono essere depositate in tutte le lingue ufficiali della Comunità, a spese del richiedente. Molte parti interessate hanno tuttavia mosso obiezioni a questo regime, in quanto comporta costi di traduzione molto elevati, in particolare per le Pmi. L´ueapme sostiene che dovrebbe essere ridotto il numero di lingue in cui un brevetto può essere depositato, preferibilmente al solo inglese, e chiede alla Commissione di trovare una soluzione. «La questione irrisolta del brevetto comunitario lascia le Pmi europee prive di uno degli strumenti essenziali per l´innovazione», ha osservato Luc Hendrickx. Inoltre, Businesseurope, una confederazione delle industrie dell´Ue, ha espresso l´auspicio che la comunicazione della Commissione possa imprimere ulteriore impulso alla discussione sui brevetti. «Mi auguro che questa iniziativa ci consenta di compiere passi in avanti. Le imprese hanno fatto sapere quali sono le loro esigenze e ora è giunto il momento di agire», ha dichiarato Ernest-antoine Seillière, presidente di Businesseurope. «Gli Stati membri non possono affermare che le attività di R&s [ricerca e sviluppo] e l´innovazione sono fondamentali per la crescita economica e al contempo bloccare qualsiasi progresso riguardo alla questione dei brevetti». Per maggiori informazioni sul sistema dei brevetti dell´Ue: http://ec. Europa. Eu/internal_market/indprop/patent/index_en. Htm .  
   
 

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