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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Aprile 2007
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA ILLUSTRA IL PIANO PER PROMUOVERE IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE

 
   
  Bruxelles, 10 aprile 2007 - La promozione del trasferimento di conoscenze tra organizzazioni di ricerca e imprese è il tema di una nuova comunicazione pubblicata dalla Commissione europea il 4 aprile. Uno degli obiettivi fondamentali del piano per l´innovazione in 10 punti della Commissione, pubblicato l´anno scorso, è la promozione del trasferimento di conoscenze, che è anche un elemento essenziale dello Spazio europeo della ricerca (Ser). Il trasferimento di conoscenze è un concetto molto ampio, poiché questa espressione si riferisce ad attività sia commerciali che di altro tipo, tra cui la collaborazione nell´ambito della ricerca, le licenze, la consulenza, la mobilità dei ricercatori e le pubblicazioni. Il nuovo documento illustra le modalità secondo cui Stati membri e Unione europea possono collaborare per rafforzare il trasferimento di conoscenze e vuole essere un punto di partenza per future discussioni su un quadro comune europeo per il trasferimento di conoscenze. Secondo il testo, tra gli ostacoli a un maggiore trasferimento di conoscenze nell´Unione europea figurano differenze culturali tra la comunità scientifica e il mondo imprenditoriale, la mancanza di incentivi, barriere giuridiche e mercati frammentati. Inoltre, benché alcuni paesi abbiano avviato iniziative volte a promuovere il trasferimento di conoscenze, queste ultime tendono ad avere una prospettiva esclusivamente nazionale, ignorando la dimensione internazionale di tale attività. La Commissione evidenzia l´importanza di creare una forza lavoro di personale qualificato in materia di trasferimento di conoscenze nelle università e negli istituti di ricerca. I collaboratori che si occupano del trasferimento di conoscenze devono possedere un ampio bagaglio di competenze per riuscire ad assolvere efficacemente i propri compiti. Tuttavia, tali incarichi vengono spesso affidati a soggetti relativamente inesperti, afferma il documento. In collaborazione con alcuni Stati membri, la Commissione sta attualmente mettendo a punto un sistema di abilitazione e accreditamento per i professionisti del trasferimento di conoscenze. Il documento incoraggia altresì il raggruppamento delle competenze in quest´ambito. Tuttavia, il documento afferma chiaramente che non è sufficiente disporre di alcuni esperti in materia di trasferimento di conoscenze; occorre esortare tutti i ricercatori ad assumere una mentalità più imprenditoriale, al fine di incoraggiare l´interazione con l´industria, rileva la Commissione. I ricercatori devono essere dotati di competenze di base in materia di trasferimento di conoscenze e in ambito aziendale, si legge nel documento. Occorre offrire un´educazione all´imprenditorialità per fornire una formazione sul modo di gestire la proprietà intellettuale, interagire con l´industria e avviare e amministrare un´impresa. Un buon metodo per sviluppare tali competenze è incoraggiare gli scambi di personale tra le istituzioni di ricerca e l´industria, e a questo proposito la Commissione evidenzia il suo programma Marie Curie per la collaborazione strategica tra industria e mondo accademico. Nel documento figura anche l´Istituto europeo di tecnologia. Descrivendolo come il fiore all´occhiello dell´innovazione dell´Europa, la Commissione rileva che l´Iet promuoverà l´interazione tra istituzioni di ricerca e industria. L´obiettivo ultimo dell´Iet sono chiaramente l´innovazione e la trasposizione dei risultati della ricerca e dell´istruzione in soluzioni innovative, si afferma nel documento. Il documento suggerisce anche diversi modi per finanziare le attività di trasferimento di conoscenze, segnalando che il nuovo quadro di aiuti di Stato intende chiarire le norme applicabili alle attività di ricerca e innovazione, tra cui il trasferimento di conoscenze. Oltre ai programmi quadro per la ricerca, tra i fondi europei menzionati nel documento figurano il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione. La Commissione ha anche elaborato una serie di orientamenti volontari per le università e altre istituzioni di ricerca al fine di aiutarle a migliorare i loro legami con l´industria. Il documento di 20 pagine illustra i vantaggi che le università possono trarre nel lungo periodo da una più stretta collaborazione con il mondo imprenditoriale. Tra questi figurano il rafforzamento delle attività di ricerca attraverso l´accesso alle attrezzature, la capacità di richiamare personale qualificato e di garantire l´importanza dei finanziamenti pubblici alla ricerca, nonché un potenziamento dello status a seguito di partenariati e prodotti di successo. Gli orientamenti trattano questioni quali la gestione della proprietà intellettuale, gli incentivi a favore dei ricercatori per incoraggiarne la partecipazione ad attività di trasferimento di conoscenze, il modo di elaborare una politica di gestione dei conflitti di interesse e lo sviluppo di risorse per il trasferimento di conoscenze. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/invest-in-research/index_en. Htm .  
   
 

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