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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2015
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA GETTA LE BASI PER UN´IMPOSTAZIONE PIÙ EQUA E TRASPARENTE DEI REGIMI FISCALI NELL’UE

 
   
  Bruxelles, 19 febbraio 2015 - Ieri la Commissione europea ha avviato i lavori relativi alla sua ambiziosa agenda per la lotta contro l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva. Il collegio dei Commissari ha proceduto a un primo dibattito di orientamento su eventuali iniziative essenziali dirette a garantire un´impostazione più equa e trasparente dei regimi fiscali nell’Ue. Il presidente Jean-claude Juncker ha fatto della lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale una delle principali priorità politiche dell’attuale Commissione, e la discussione odierna si è concentrata sulle misure più urgenti che devono essere adottate in questo settore.Si è convenuto che un obiettivo essenziale deve essere di garantire che le società siano tassate là dove svolgono le attività economiche che generano i loro profitti e che esse non possono sottrarsi al pagamento di una giusta quota attraverso una pianificazione fiscale aggressiva. A questo riguardo si è registrato un ampio consenso in seno al collegio sulla necessità di dedicare una particolare attenzione al miglioramento della trasparenza fiscale in materia di imposizione delle società. A questo fine il collegio dei Commissari ha deciso di presentare un pacchetto sulla trasparenza fiscale nel mese di marzo. “Un’europa prospera ha bisogno di sistemi fiscali equi, trasparenti e prevedibili che permettano alle imprese di investire e ai consumatori di riacquistare fiducia. Nell’ambito del nostro lavoro per la creazione di un mercato interno più approfondito e più equo, intendiamo stabilire una maggiore trasparenza fiscale e una concorrenza fiscale più equa, all’interno dell’Ue e a livello mondiale. Non è accettabile che le autorità fiscali debbano aspettare le fughe di notizie per far rispettare le norme in materia di tassazione,” ha dichiarato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale. Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Le pratiche fiscali abusive e i regimi fiscali nocivi nascono nell´ombra, la trasparenza e la cooperazione sono i loro nemici naturali. È giunto il momento di instaurare una nuova stagione di apertura tra le amministrazioni fiscali, una nuova era di solidarietà tra i governi per garantire una tassazione equa per tutti. La Commissione è pienamente impegnata a garantire il massimo livello di trasparenza fiscale in Europa.” La Commissione sta rapidamente mantenendo gli impegni presi nel suo programma di lavoro lo scorso dicembre: essa proporrà il mese prossimo delle norme dirette ad ampliare lo scambio automatico di informazioni sui cosiddetti "tax rulings". Nell’ambito della vigente normativa europea, gli Stati membri si scambiano decisamente poche informazioni sugli accordi (rulings) relativi ai loro regimi di imposizione fiscale delle società, che sono spesso molto complessi. Ciò rende difficile per le autorità fiscali valutare dove si svolge effettivamente l’attività economica di una società, e applicare equamente su tale base la normativa fiscale. Di conseguenza, molte multinazionali tentano di trasferire i profitti e ridurre il più possibile le imposte dovute, privando così i governi dell’Ue di preziose entrate fiscali e compromettendo l’equità della tassazione. La proposta che verrà presentata a marzo sarà accompagnata da una più ampia gamma di misure volte ad accrescere la trasparenza fiscale; il dibattito di orientamento odierno ha preso in esame varie opzioni legislative e non legislative. Il pacchetto sulla trasparenza fiscale che verrà presentato il mese prossimo è solo l’inizio, infatti molto altro lavoro dovrà essere svolto in questo settore nel corso del 2015. La Commissione presenterà quest´estate un secondo pacchetto di misure diretto ad ottenere una tassazione delle società equa ed efficiente, che terrà conto anche delle attuali iniziative del G20 e dell´Ocse volte ad affrontare il problema dell’evasione fiscale.  
   
 

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