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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Marzo 2015
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE LŽITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RECUPERO DEI PRELIEVI DOVUTI DAI PRODUTTORI DI LATTE ITALIANI

 
   
  Bruxelles - La Commissione ha deciso il 26 febbraio di deferire lŽItalia alla Corte di giustizia dellŽUnione europea per non aver assolto adeguatamente al proprio compito di gestione del recupero dei prelievi per la sovrapproduzione di latte. I prelievi devono essere versati dai singoli produttori che hanno superato le quote latte individuali. Ogni anno, dal 1995 al 2009, lŽItalia ha superato la quota nazionale e lo Stato italiano ha versato alla Commissione gli importi del prelievo supplementare dovuti per il periodo in questione (2 305 miliardi di Eur). Tuttavia, nonostante le ripetute richieste della Commissione, risulta evidente che le autorità italiane non hanno preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici. Ciò compromette il regime delle quote e crea distorsioni della concorrenza nei confronti dei produttori che hanno rispettato le quote e di quelli che hanno preso provvedimenti per pagare gli importi individuali del prelievo supplementare. Come sottolineato dalla Corte dei conti italiana, questa situazione è iniqua anche nei confronti dei contribuenti italiani. La Commissione stima che, dellŽimporto complessivo di 2 305 miliardi di euro, circa 1 752 miliardi di euro non siano ancora stati recuperati. Parte di questo importo sembra considerato perso o rientra in un piano a tappe di 14 anni, ma la Commissione stima che siano tuttora dovute sanzioni per un importo pari a 1 343 miliardi di Eur. NellŽambito delle procedure di infrazione dellŽUe, il deferimento alla Corte di giustizia costituisce la terza e ultima fase della procedura. La Commissione ha inviato allŽItalia una lettera di costituzione in mora su questo caso nel giugno 2013 e un parere motivato nel luglio 2014. Dato che lŽItalia non ha mostrato alcun progresso significativo nel recupero, il caso è ora deferito alla Corte di giustizia.  
   
 

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