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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Marzo 2015
 
   
  WELFARE: LOMBARDIA PRIMA IN ITALIA PER INTOLLERANZA, LE DONNE LE PIÙ COLPITE

 
   
  Milano, 4 marzo 2015 – Ieri sera alla Casa dei Diritti in via de Amicis 10, è stata presentata la prima Mappa dell´Intolleranza italiana, lanciata lo scorso gennaio, da Vox -Osservatorio italiano sui diritti (associazione no profit che si occupa di cultura del diritto). La presentazione vi svolge nell´ambito del 4° Forum delle Politiche Sociali. “Uno dei temi che abbiamo posto al centro di questa edizione del Forum – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – è la difesa dei diritti, con la lotta alle discriminazioni di ogni tipo. La ricerca svolta da Vox mette in evidenza come l’intolleranza faccia parte purtroppo della nostra vita quotidiana e quanto sia necessario mettere in atto azioni che contrastino questa tendenza, favorendo la tolleranza e il rispetto. Dopo il dibattito di questa sera torneremo sull’argomento venerdì 6 marzo con la proiezione del film ‘Pride’ cui parteciperanno gli alunni di alcune scuole superiori di Milano, a preludio della campagna contro l´omofobia che sarà realizzata nelle scuole”. Il progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, ha coinvolto dipartimenti di eccellenza di tre università italiane: Milano, Roma e Bari. La Mappa dell´Intolleranza ha richiesto più di un anno di lavoro, otto mesi di monitoraggio della rete Twitter, 1.800.000 tweet estratti nel periodo di rilevazione (gennaio-agosto 2014) per mappare l’odio razziale, l’omofobia, l’odio contro le donne e contro i diversamente abili, l’antisemitismo. «Siamo partiti dall’analisi su 72 parole sensibili in grado cioè di evidenziare l’esistenza di sacche di intolleranza nel nostro Paese. — spiega Silvia Brena, co-fondatrice di Vox — Pensare l’odio, porta poi ad agirlo; dare voce senza mediazione emotiva alla propria rabbia e sputarla in rete, porta poi al cyberbullismo o allo sviluppo di violenza strutturata. Col Comune di Milano dunque stiamo ipotizzando di portare avanti questo progetto, raffinando ulteriormente la ricerca, per fare prevenzione mirata sul territorio». La geolocalizzazione dei messaggi ha consentito la definizione delle zone, in Italia, dove l´intolleranza è maggiormente diffusa. Le 5 mappe termografiche (per ciascun gruppo esaminato) prodotte con il supporto delle università, hanno evidenziato diffusione e concentrazione del fenomeno. In particolare la Lombardia si rivela una delle zone più rosse, ossia con un´alta concentrazione di intolleranza. A Milano, sui circa 1.300 messaggi rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% sono antisemiti. Situazione simile anche a Brescia dove sono stati rilevati 750 tweet così distribuiti: 34% donne, 33% omofobia, 22% razzismo, 6% disabili, 5% antisemitismo. A Bergamo invece si alza il numero dei messaggi omofobi al 37% (su 550 tweet), secondi dopo le donne (40%), bersaglio sempre al primo posto. Mentre il 13% contengono messaggi razzisti, il 7% discriminano i disabili e il 3% sono contro gli ebrei. Come Bergamo anche Varese registra una percentuale elevata di messaggi omofobi. Sui 350 tweet il 42% sono contro le donne, il 36% omofobi, il 10% razzisti, il 9% contro i disabili e il 3% antisemiti. A Vigevano aumentano i messaggi contro i disabili che sono il 14% dei 200 tweet estratti. Gli altri sono così distribuiti : 45% donne, 25% omofobia, 11% razzismo, 5% antisemitismo. Prendendo invece in considerazione i dati a livello nazionale due sono gli elementi emersi in modo più rilevante. Il primo. Complessivamente la distribuzione dell’intolleranza, considerati i 5 gruppi, è polarizzata soprattutto al Nord e al Sud, poco riscontro invece nelle zone del centro come Toscana, Umbria, Emilia-romagna. Una situazione, che si capovolge per quanto riguarda l’antisemitismo, fenomeno in evidenza soprattutto nel Lazio e nel centro Italia. Va segnalato un picco significativo in Abruzzo, presente anche in alcune zone del Nord e del Sud Italia. Il secondo dato assai preoccupante riguarda la misoginia, sulla quale si concentra la maggiore proliferazione di tweet intolleranti. Il numero di tweet contro le donne, infatti, in 8 mesi è arrivato a 1.102.494, con 28.886 tweet geolocalizzati. Le offese contro le donne hanno registrato una distribuzione nazionale piuttosto uniforme con picchi in Lombardia, Campania, aree tra il sud dell’Abruzzo e il nord della Puglia, Friuli-venezia Giulia. Seguono per numero di messaggi rilevati, i tweet contro le persone con disabilità, arrivati a 479.654 con 3.410 localizzazioni. Questo conferma l’andamento del numero di messaggi discriminatori dal generale – donne e disabilità – al più specifico - omofobia, razzismo, antisemitismo. L’intolleranza è distribuita sul territorio nazionale con maggiore concentrazione in Lombardia, Campania e le zone a sud dell’Abruzzo e a nord della Puglia: 154.170 sono i tweet di stampo razzista (con 1.940 tweet geolocalizzati), concentrati in Lombardia, Friuli-venezia Giulia e Basilicata. Un dato curioso, riscontrato durante la rilevazione dei tweet, è la netta crescita dei post a sfondo razzista in corrispondenza dei Mondiali, delle partite della domenica, ma anche dopo i talk show con personaggi politici o i programmi con la presenza di soubrette. L’omofobia, segnalata prevalentemente in Lombardia, è presente in modo significativo anche in Campania e Friuli-venezia Giulia, per un totale di 110.774 messaggi omofobi, dei quali il 7,66% è stato localizzato. I tweet antisemiti invece sono in assoluto i più geolocalizzati: dei 6.000 tweet raccolti in 3 mesi, 1.150 sono stati geolocalizzati, pari al 18,3%. Il picco significativo è in Abruzzo. Al nord le zone più calde sono Milano, Bergamo, Brescia, Varese e Como. In centro Italia i picchi sono stati riscontrati in Toscana, nella zona centrale della regione e nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina. Mentre al sud le zone dove la discriminazione verso le persone di origine ebraica è più presente sono le area di Napoli e Caserta, la zona compresa tra Bari e Taranto, il Salento e Catania. La Mappa dell’intolleranza ha comportato un vasto lavoro di ricerca e di analisi dei dati. La prima fase del lavoro ha riguardato l’identificazione dei diritti, il mancato rispetto dei quali incide pesantemente sul tessuto connettivo sociale: questa fase è stata seguita dal dipartimento di Diritto Pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano; la seconda fase si è concentrata sull’elaborazione di una serie di parole “sensibili”, correlate con l’emozione che si vuole analizzare e la loro contestualizzazione, lavoro svolto dai ricercatori del dipartimento di Psicologia dinamica e clinica della Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma, specializzati nello studio dell’identità di genere e nell’indagare i sentimenti collettivi che si esprimono in Rete. Nella terza fase si è svolta la mappatura vera e propria dei tweet, grazie a un software progettato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, una piattaforma di Big Data Analytics, che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per comprendere la semantica del testo e individuare ed estrarre i contenuti richiesti. Infine, i dati raccolti sono stati analizzati statisticamente ed elaborati da un punto di vista psico-sociale dal team della Sapienza, dando vita alla Mappa dell’Intolleranza. La mappa verrà donata ai comuni, alle Regioni, alle scuole, a chiunque abbia bisogno di fare un’efficace azione di prevenzione sul territorio. Www.voxdiritti.it    
   
 

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