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Notiziario Marketpress di
Giovedì 05 Marzo 2015 |
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REINDUSTRIALIZZAZIONE, LA GIUNTA INDIVIDUA LE AREE DI CRISI DI PIOMBINO, LIVORNO, MASSA CARRARA
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Firenze 5 marzo 2015 – Via libera dalla Giunta alla formale definizione delle tre aree di crisi regionali, interessate da piani di reindustrializzazione. Si tratta delle aree di Piombino, con i Comuni del polo siderurigico di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto; di Livorno, con i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo; Massa Carrara, con i Comuni compresi nella Provincia. La delibera presentata dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, stabilisce formalmente che in tutti i bandi per interventi o aiuti a sostegno del tessuto produttivo regionale, siano inserite corsie preferenziali per le imprese insediate in questi territori. Secondo le caratteristiche dell´intervento o dell´aiuto, questa corsia preferenziale può concretizzarsi in una riserva di risorse, o nell´attribuzione di un punteggio aggiuntivo, una sorta di premio secondo la natura e le caratteristiche dell´aiuto o dell´intervento. In tutti e tre i casi gli interventi si inseriscono ovviamente nel contesto della definizione di altrettanti Accordi di Programma con il governo, a seguito della richiesta di riconoscimento avviata a livello nazionale. Il riconoscimento di area di crisi complessa nazionale è già da tempo arrivato per Piombino, mentre per Livorno e Massa Carrara l´iter non è ancora concluso. "L´atto approvato dalla giunta – spiega l´assessore Simoncini – riconosce formalmente e definisce il particolare carattere di gravità assunto dalla crisi in queste aree che, a causa di difficoltà strutturali acutizzate dalle recessioni che si sono susseguite a partire dal 2008, sono da tempo oggetti di particolari attenzione da parte della Regione. Grazie alla individuazione puntuale dei Comuni interessati, potremo oggi lavorare in maniera più organica all´obiettivo della reindustrializzazione e riqualificazione di questi territori, dell´attrazione di nuovi investimenti e del rilancio di sviluppo e occupazione. Avevamo già inserito in alcuni bandi questa previsione, ora avverrà automaticamente in tutti e non solo nel settore manifatturiero". Le premialità a favore delle tre aree di crisi sono infatti già contenute in numerosi provvedimenti che la Regione ha varato e si appresta a varare. Sul fronte del credito: priorità per le concessioni di garanzie a titolo gratuito per progetti di investimento o per liquidità localizzati nei Comuni in area di crisi; per i finanziamenti agevolati del Fondo rotativo sia per le imprese manifatturiere che per quelle di turismo, commercio e terziario; per i servizi avanzati alle imprese. Attrazione di investimenti: una serie di misure finalizzate al reinserimento di lavoratori di aziende in crisi per cui sono state previste risorse per 10 milioni in tre anni. Protocolli insediamento: investimenti nell´ambito di programmi di reindustrializzazione in aree di crisi complessa riconosciuta dallo Stato o dalla Regione. In particolare per Piombino sono stati stanziati 32, 2 milioni di euro di risorse regionali per il piano di riconversione (cui si aggiungono altri 20 milioni di risorse nazionali); per Livorno la Regione ha stanziato oltre 10 milioni per reindustrializzazione. Per l´area di Massa Carrara, ricordiamo i 5 milioni già stanziati per il recupero dell´area ex Eaton. Nella finanziaria regionale sono inoltre previste abbattimenti Irap. Già da ora e per tutte le tre aree sono previsti criteri di premialita´ nelle graduatorie o graduatorie ad hoc nei bandi per le Start Up, innovative, le imprese giovanili e femminili e di ultracinquantenni in mobilità. Incentivi occupazione: 1 milione per ciascuna delle tre aree sarà riservato agli interventi a favore delle imprese che assumono o stabilizzano lavoratori, disoccupati, laureati, donne ecc. Lavoti di pubblica utilità: le tre aree avranno la priorità nei bandi, di prossima pubblicazione, per i quali è stato destinato complessivamente 1 milione. Formazione continua: premialità specifiche e una riserva finanziaria di 200 mila euro per la riqualificazione dei lavoratori di aziende insediate in aree di crisi. |
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