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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Marzo 2015
 
   
  A OLIO CAPITALE, A TRIESTE FINO AL 10 MARZO: CROLLA LA PRODUZIONE NEL MEDITERRANEO, CRESCONO I CONSUMI EXTRA-UE: ISTANTANEA DELLA SITUAZIONE PRODUTTIVA OLIVICOLA NEL MEDITERRANEO 2014-2015

 
   
   Produzione in crollo in tutto il Mediterraneo, ma consumi in crescita specie nei paesi extra-ue: è l´istantanea della situazione produttiva olivicola nel Mediterraneo 2014-2015 emersa nella giornata inaugurale di Olio Capitale, il Salone degli extra vergini tipici e di qualità, a Trieste fino a martedì 10 marzo, organizzato da Aries e supportato dalla partnership strategica dell´Associazione Città dell´Olio. Il Bacino del Mediterraneo produce il 96% dell´extra vergine a livello mondiale, ma quest´anno ha subito una flessione profonda: le stime Coi relative alla produzione della campagna olivicola 2014/2015 nel Mediterraneo parlano di 2,4 milioni di tonnellate, -27% di rispetto al 2013/14. Si registra un crollo di circa il 38% in Unione Europea dove in particolare ha influito il dimezzamento della produzione in Spagna per la quale si parla di circa 830 mila tonnellate, quindi di meno della metà dell’anno precedente (-54%). Male anche l’Italia (-35%), mentre risultano in crescita significativa Grecia che raddoppia la propria produzione e la Tunisia. “Abbiamo prodotto il minimo storico – ha ricordato l´onorevole Colomba Mongiello, vicepresidente Commissione Anticontraffazione e membro della Commissione Agricoltura – con 250mila tonnellate siamo stati superati dalla Grecia. Dobbiamo restituire a questa coltura, il giusto valore e la giusta preminenza. Abbiamo presentato un piano olivicolo straordinario, serve una terapia choc per aiutare l´olivicoltura italiana”. Al quadro produttivo scoraggiante fa da contraltare il trend di crescita dei consumi, specie in paesi extra-ue, Usa e Cina in primis: “Il dato positivo riguarda gli scambi internazionali che aumentano: una partita a due giocata quasi per intero dalla Spagna e dall’Italia nella duplice veste di principale Paese importatore e di secondo esportatore – spiega Enrico Lupi, presidente dell’Associazione Città dell’Olio e di Re.co.med Rete delle Associazioni dell’Olio del Mediterraneo -. I dati dei primi nove mesi del 2014 mettono in evidenza un incremento della domanda da parte di molti dei principali Paesi tradizionalmente importatori a partire dall’Italia. Ma sono soprattutto Stati Uniti e Cina a fare la parte del leone come portatori di una nuova domanda di olio. Un dato da tesaurizzare in previsione di Expo 2015”.  
   
 

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