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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2015
 
   
  COMUNI VENETI INSORGONO CONTRO TAGLI STATO: ZAIA, “SONO SULLE BARRICATE CON ANCI E SINDACI. E’ RAPINA AI VIRTUOSI. SVELATO IMBROGLIO SUGLI 80 EURO, DATI CON UNA MANO TOLTI CON L’ALTRA”.

 
   
  Venezia, 12 marzo 2015 - “L’anci Veneto e tutti i Sindaci di ogni schieramento sappiano che sono e sarò con tutte le forze al loro fianco per proseguire la battaglia contro uno Stato furbastro e accentratore che ha come filo conduttore l’assassinio degli Enti Locali per riportare tutto il potere a Roma, rapinando le loro casse e rendendoli così impotenti e, alla lunga, invisi ai loro cittadini”. Con queste dure parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si schiera al fianco dell’Anci e dei Sindaci del Veneto, in rivolta contro i tagli piovuti sui loro bilanci a causa della legge di stabilità, con la Presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello che minaccia di “chiudere i Municipi e consegnare le chiavi”. “Maria Rosa Pavanello ha ragione – incalza Zaia – ed io sono con lei e i suoi Sindaci, a prescindere dal colore politico perché questa è un’emergenza che colpisce tutti i Veneti indistintamente dal loro credo. Renzi sta perseguendo un disegno perverso ma ormai chiaro: fatte fuori le Province tagliando servizi e mettendo a piedi migliaia di lavoratori, ora ci prova con i Comuni e ci proverà anche con le Regioni. Se qualcuno non lo ferma torneremo all’impero romano dove i cittadini pagavano i gabellieri e dovevano anche chiedere scusa. Sappia l’aspirante imperatore Matteo che qui troverà pane per i suoi denti e che le barricate sono pronte”. “Solo ai Comuni delle province di Treviso, Venezia, Padova e Belluno, come indica un interessante reportage giornalistico, - protesta il Governatore – sono caduti più di 25 milioni di euro di tagli, che rischiano di tradursi in tasse locali o rinuncia a servizi. Ecco svelato l’imbroglio degli 80 euro in busta paga – aggiunge Zaia. Renzi e i suoi con una mano li hanno dati e con l’altra sapevano che li avrebbero tolti, perché alla gente costerà molto di più di 80 euro pagarsi i servizi che per colpa della legge di stabilità rischiano di non ricevere più”. “Chi mi critica perché ricorro alla Consulta contro norme e tagli palesemente incostituzionali – conclude Zaia – ora avrà da riflettere. E rifletta anche chi parla di autonomia dalla mattina alla sera ma non fece nulla quando ci fu la possibilità, avendo la maggioranza in parlamento, di inserire la parola ‘Veneto’ nell’elenco delle Regioni a Statuto Speciale. E riflettano infine i Veneti quando qualcuno prospetta loro un futuro di crescita e sviluppo, ma continua a lasciare 21 miliardi delle loro tasse in mano a spreconi di ogni genere e colore e a Regioni da tempo tecnicamente fallite”.  
   
 

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