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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Marzo 2015
 
   
  CON IL TELECONSULTO CLINICO L´ISOLA D´ELBA È GIÀ NELLA MEDICINA DEL FUTURO

 
   
  Firenze 17 marzo 2015 - L´ Ospedale di Portoferraio è il primo centro clinico toscano in grado di mettersi in rete con l´Ospedale del Cuore di Massa per il teleconsulto delle malformazioni cardiache congenite. L´importante traguardo è stato presentato dall´assessore regionale alla salute Luigi Marroni, dalle direzioni delle aziende sanitariecoinvolte (Asl 6 di Livorno e Fondazione Monasterio) e dal governatore dei Lions Club Toscana (ente coinvolto nell´ideazione e nel finanziamento del progetto). Il progetto è ambizioso e si propone di mettere l´esperienza dell´Ospedale del Cuore di Massa (Fondazione Monasterio) a disposizione di tutti i centri clinici della Toscana. Ma è Portoferraio a fare da apripista. "Si tratta di un traguardo di grande valore scientifico, tecnico e clinico – ha commentato Marroni –. Il sistema sanitario pubblico e di qualità che vogliamo mantenere ha bisogno di innovarsi continuamente e di cogliere le opportunità date dalle nuove tecnologie. Il teleconsulto in tempo reale è una grande opportunità sanitaria per l´Isola d´Elba; ed oggi posso annunciare con soddisfazione che la Asl 6 e la Regione hanno ottenuto importanti finanziamenti ministeriali (circa 2 mln di cui il 60 per cento destinato alla sanità dell´Elba). A partire proprio dall´ulteriore sviluppo di servizi di telemedicina e cartella clinica informatizzata, ma anche per quanto riguarda le problematiche inerenti all´infarto miocardico acuto e la dotazione dell´ospedale di Portoferraio di una camera iperbarica. Come si vede quindi la volontà della Regione è continuare ad investire su questo territorio, valorizzando le sue specificità". "Stiamo lavorando da mesi a questo progetto perché crediamo sia un´ottima occasione per i nostri pazienti e per i nostri professionisti, e perché vogliamo fare dell´Elba un laboratorio di innovazione – ha affermato il direttore dell´ospedale Bruno Graziano - . I nostri pediatri e cardiologi sono andati a formarsi direttamente a Massa sulla metodica e a stringere relazioni con i colleghi dell´Ospedale del Cuore; i nostri tecnici (informatici, elettricisti, impiantisti) hanno lavorato per consentire la trasmissione dati. E´ stato insomma uno sforzo di tutto l´ospedale e abbiamo dimostrato che possiamo essere un centro ricettivo verso le innovazioni." L´esperienza della Fondazione Monasterio nella diagnosi e cura delle patologie cardiache neonatali è riconosciuta a livello internazionale; nell´ambito del teleconsulto la Fondazione già dal 2008 ha avviato collaborazioni con numerosi centri nei Balcani (ricevendo anche specifici finanziamenti europei). La tele-ecocardiografia utilizza una strumentazione in grado di acquisire e trasmettere in rete il segnale video dell´ecocardiografo: le immagini esaminate dall´operatore ecografico a fianco del paziente vengono replicate a distanza su un monitor per consentire allo specialista di collaborare alla valutazione diagnostica. "Il futuro delle branche ultraspecialistiche e dei centri di eccellenza è nella capacità di fare rete, la sanità specialistica viene condivisa e questo è un grande valore di un sistema sanitario pubblico - ha salutato l´avvio del progetto.Il direttore generale della Fondazione Monasterio Luciano Ciucci – Partiamo con questa sperimentazione sulle patologie neonatali, ma in prospettiva molte altre sono le funzioni da convididere attraverso la telemedicina". "Ringrazio il Lions Club per il supporto finanziario fornito per l´acquisto dei macchinari e siamo lieti di cooperare con un partner importante come la Fondazione Monasterio – ha aggiunto il direttore generale dell´Asl 6 di Livorno Eugenio Porfido –. Intendiamo continuare sulla strada dell´innovazione e della telemedicina, che è una grande frontiera della sanità e per l´Elba anche una grande occasione di sviluppo. I benefici di un servizio come questo sono evidenti: si facilita la diagnosi precoce, si limitano i trasferimenti inutili di pazienti con i conseguenti disagi per le famiglie e si ottiene un´estensione delle possibilità di consulenza specialistica anche in aree remote anche per il follow up di pazienti sottoposti ad interventi di alta specialità".  
   
 

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