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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Aprile 2007
 
   
  PRESENTATO A TORINO IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICO-OPERATIVA

 
   
  Torino, 12 aprile 2007 - Ieri, presso la sede della Provincia di Torino, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e l´assessore regionale alla Programmazione e alle Politiche territoriali, Sergio Conti, hanno incontrato gli amministratori e i rappresentanti di categoria del territorio per illustrare il Documento regionale di programmazione strategico-operativa (Dpso). Erano presenti all´incontro il presidente della Provincia di Torino, Antonino Saitta, il vicepresidente, Sergio Bisacca, e l´assessore provinciale alla Attività produttive, Giuseppina De Santis. Il Dpso, approvato dal Consiglio regionale lo scorso dicembre, stabilisce gli indirizzi per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali, nell´ambito della politica di coesione regionale per il periodo 2007-2013. Nella trattativa fra regioni, governo e Unione Europea, il Piemonte è riuscito a ottenere una crescita percentuale delle risorse superiore rispetto alla tornata precedente (1999-2006): un miliardo e 76 milioni di euro di fondi del Fesr (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale), un miliardo e 10 milioni del Fse (Fondo Sociale Europeo) e un miliardo e 200 milioni del Fas (Fondo per le Aree Sottosviluppate), per un totale di più di tre miliardi di risorse. Più del 70 per cento del Fesr, e una parte significativa del Fse, che finanzia la formazione professionale, seguono le linee indicative della strategia di Lisbona: innovazione, ricerca e competitività, che significa crescita dell´economia, miglioramento e aumento del lavoro sul territorio. "Concentreremo le risorse dei fondi strutturali europei - ha precisato la presidente Bresso - su obiettivi fondamentali per incrementare la nostra competitività e per accrescere qualità e numero di posti di lavoro, quali la ricerca finalizzata all´innovazione e all´accompagnamento del sistema di internazionalizzazione delle imprese, il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la riqualificazione territoriale attraverso progetti di sviluppo urbano e di recupero del patrimonio artistico-culturale, la formazione permanente delle persone, con particolare attenzione ai giovani ed alle donne, di cui vogliamo aumentare il tasso di occupazione dall´attuale 55 al 60%". Il 2007 dovrà essere dedicato alla fase della progettualità integrata; entro gli inizi del 2008 tutti i progetti dovranno essere presentati. E´ importante rispettare i tempi indicati dall´Unione Europea per concretizzare in tempi rapidi anche i vantaggi e non accumulare ritardi che potrebbero causare la perdita dei finanziamenti. La presidente Bresso ha specificato che i progetti non devono essere circoscritti a piccole zone e a tempi limitati, ma devono essere integrati, di dimensioni tali da poter effettivamente imprimere una spinta decisiva alla competitività del territorio: "Queste risorse non vanno sprecate con tanti piccoli finanziamenti a pioggia, che magari non producono un salto di qualità ma ulteriori costi, bensì usate per progetti che possano produrre cambiamenti decisivi per reddito, occupazione e sviluppo del territorio. Si potrebbe pensare, per fare un esempio, a un progetto che crei nelle zone delle residenze sabaude complessi di ristoranti di alto livello e location di pernottamento. Si creerebbe così una rete di ricettività di qualità per i turisti, che renderebbe il bene architettonico da visitare un elemento di attrazione e di permanenza sul territorio. Non è, invece, un esempio di sistema integrato il restauro di tanti piccoli monumenti slegati tra loro: questo tipo di intervento non rientra nella logica dei fondi europei, che mirano alla riconversione dell´economia e alla risoluzione dei problemi principali di un sistema produttivo". "Una delle chiavi di volta dello sviluppo - ha proseguito la presidente - è l´energia. Bisogna applicare le nuove tecnologie di risparmio energetico a livello produttivo e abitativo, sollecitare l´utilizzo delle fonti rinnovabili e, soprattutto, sviluppare la capacità di offerta da parte del nostro sistema produttivo. La crescente, e sempre più impellente, richiesta in questo settore è una grande opportunità economica, oltre che ambientale. Bisogna evitare di lasciare un mercato enorme aperto ai fornitori esteri. Servono aziende che si occupino di fotovoltaico, di geotermia, di bio-carburanti. Nelle aree montane per esempio, le energie rinnovabili servirebbero per gli impianti di innevamento, e per sfruttare i bacini idrici costruiti durante le Olimpiadi anche per il periodo estivo". "L´incontro di questa mattina, in particolare per quanto riguarda l´utilizzo delle risorse europee – ha commentato il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta – è stato utile sotto molti aspetti. E´ stato rimarcato innanzitutto il ruolo di regia e coordinamento della Provincia. Un ruolo determinante per evitare la dispersione di risorse e per l´approvazione di progetti che abbiamo una reale ricaduta economica sul territorio. La Provincia in questi anni ha accumulato esperienza ed ha arricchito i propri strumenti di verifica sulla validità e sulla coerenza dei progetti. Con questo metodo di lavoro abbiamo redatto il Piano turistico provinciale dopo le Olimpiadi e abbiamo lavorato per la redazione del Piano strategico del Canavese, oltre al lavoro portato avanti per l´aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento. Dopo l´appuntamento di oggi – ha detto ancora il presidente Saitta – che ha precisato meglio le modalità per arrivare a un tavolo di confronti progettuali, verranno presto convocati incontri per valutare il punto di predisposizione dei vari progetti, mettendo a frutto le esperienze positive maturate fino ad ora". L´assessore regionale Conti ha aggiunto che: "Le nuove linee d´indirizzo della Commissione Europea per l´utilizzo dei fondi sono basate su principi quali la riduzione degli aiuti diretti, la massimizzazone dei soggetti interessati, il riorientamento delle forme di aiuto e il massicio coinvolgimento della piccola e media impresa. Ci viene chiesto, insomma, di lavorare per sistemi; è bene dunque che i soggetti intereassati e le imprese dialoghino tra loro, perché il dialogo è la premessa per qualsiasi tipo di progetto". . . .  
   
 

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