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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Marzo 2015
 
   
  AGRICOLTURA, LOMBARDIA: PIANO FITOSANITARI RISPONDE A RISICOLTORI

 
   
  Milano - "DallŽinizio del mandato ho voluto costruire un rapporto alla pari con gli agricoltori, per questo risponderò ad ognuno di loro spiegando le ragioni delle scelte di Regione punto per punto". Lo scrive in una lettera lŽassessore regionale allŽAgricoltura Gianni Fava rispondendo agli agricoltori che hanno manifestato preoccupazione e dissenso sulla delibera riguardante lŽapprovazione delle "Linee guida per lŽapplicazione in Lombardia del Piano di Azione Nazionale (Pan) per lŽuso sostenibile dei prodotti fitosanitari", cosiŽ come pubblicato sul sito risoitaliano.Eu. Nella sua lettera lŽassessore precisa che la Delibera richiamata è propedeutica allŽapprovazione del Psr e rappresenta lŽultimo passo di un percorso che parte dalla Direttiva 2009/128/Ce, recepita in Italia da un Decreto Legislativo (14 agosto 2012, n. 150) e attuata mediante un decreto del 22 gennaio 2014. "Fin dallŽinizio i tecnici del mio Assessorato - specifica la nota - hanno partecipato attivamente alla stesura del documento avendo come obiettivo quello di evitare che fossero introdotti aspetti troppo penalizzanti per il mondo produttivo lombardo e opponendosi, di conseguenza, allŽintroduzione nel Pan di posizioni troppo rigide e non compatibili con il mantenimento di unŽattività agricola tecnicamente avanzata e produttiva qual è la nostra." Il piano nazionale rimanda poi alle Regioni diversi contenuti applicativi che, nel caso della Lombardia, sono stati definiti con un gruppo di esperti. Il documento contiene, quindi, una serie di misure di mitigazione sullŽimpatto dellŽutilizzo dei prodotti fitosanitari che sono state individuate a partire da dati reali: i risultati dei monitoraggi delle acque condotte da Arpa, in rapporto alla presenza di prodotti fitosanitari o dei loro metaboliti. "Tale documento, - spiega ancora lŽassessore - prima della sua approvazione, è stato inviato in consultazione anche alle organizzazioni dei produttori che vi rappresentano. Il confronto ha prodotto emendamenti in vari punti ma purtroppo ho dovuto constatare che, soprattutto per quanto riguarda la risicoltura, non sono state avanzate proposte tecniche alternative". "In tutti i casi - rassicura Fava - nelle risaie lŽapplicazione delle misure di mitigazione più restrittive è limitata a superfici minoritarie, quelle gestite con la tecnica della semina a file interrate. Inoltre, è necessario si sappia che la ragione per la quale abbiamo scelto di ridurre in risicoltura le quantità di taluni prodotti fitosanitari, comunque solo a partire dal 2016 e in modo graduale e progressivo, risiede nel fatto che questi principi attivi vengono costantemente trovati nelle acque e quindi vogliamo evitare che, continuando di questo passo, si possa arrivare allŽesclusione totale dallŽuso agricolo, per ragioni di tutela della salute umana. Questo sì potrebbe rappresentare la fine della risicoltura lombarda." La lettera dellŽassessore si conclude con lŽaugurio che gli agricoltori possano superare le legittime preoccupazioni analizzando meglio i contenuti delle linee guida e garantisce la disponibilità dei propri uffici tecnici per ogni possibile supporto.  
   
 

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