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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2015
 
   
  SGARBI SCEGLIE I TESORI DELLA VALLE D´AOSTA PER EXPO 2015

 
   
  Il critico d´arte Vittorio Sgarbi ha trascorso un´intera giornata in Valle d´Aosta, martedì 24 marzo, immerso nelle opere d´arte contenute nei tanti musei che raccolgono i capolavori delle varie epoche. Era alla ricerca di opere in grado di rappresentare la nostra regione nell´esposizione I Tesori d´Italia, che sarà allestita all´interno del padiglione Expo di Eataly. Vittorio Sgarbi, critico d´arte Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo hanno opere importanti, in misura anche delle loro dimensioni. Una piccola regione come il Molise ne avrà tre. E la Valle d´Aosta ne avrà quattro. (...)Quindi ogni regione avrà, parimenti, un percorso: ovviamente in alcune regioni come la Toscana è il Veneto sarà più facile avere opere del Trecento, del Quattrocento, del Cinquecento, del Seicento, qui abbiamo una selezione più ristretta, e un artista contemporaneo, che può essere per le Marche Cucchi, per Roma Pizzicannella. Anche qui ad Aosta qualche artista contemporaneo si è difeso sul fronte della grande proposta di una idea dell´Italia che non è morta nell´arte, insomma, anche se il tempo più recente ci ha dato meno grandezza. Ma io ritengo che sia giusto che si mostri tutto il percorso dell´arte italiana. La ricerca si è dipanata fra il Museo della Cattedrale, il Chiostro e la Collegiata di Sant´orso, i depositi d´arte, il Teatro romano, il Museo archeologico regionale e il Castello Gamba di Châtillon. Quasi tutti luoghi che gli erano già noti, ma nei quali ha avuto modo di trovare gradite sorprese. Vittorio Sgarbi, critico d´arte Qui le meraviglie sono valorizzate. Un museo come questo, che non conoscevo, è straordinariamente ben organizzato. Il Forte di Bard è un altro luogo formidabile dove, tra l´altro, farò una mostra non dentro l´Expo ma parallela all´Expo, con una grande collezione di pittura veneta tra Trecento e Settecento. E poi ho visto, di nuovo, anche i monumenti antichi, il bellissimo teatro e soprattutto, credo, la cosa più preziosa, insieme alla facciata del Duomo: il Chiostro di Sant´orso. La scelta non è ancora del tutto compiuta e sarà perfezionata nei prossimi giorni, ma pare chiaro che la Valle d´Aosta sarà rappresentata da un´opera di epoca antica, presumibilmente romana; da un´opera medievale che potrebbe essere la cassa reliquiario di Sant´orso; da due opere d´arte contemporanee. Una sarà un quadro di Italo Mus, l´altra un dipinto di un´artista vivente. Vittorio Sgarbi, critico d´arte Tre nella parte storica, cioè degli artisti antichi e scomparsi, quindi fino al Novecento come facciamo con l´Emilia Romagna con Morandi (qui dovrebbe essere Mus) e poi, in un´altra sezione, che evidentemente è più legata alla dimensione conviviale, un artista vivente. E quindi su questo avremo il quarto artista aostano e sto valutando quale possa essere.  
   
 

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