Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 31 Marzo 2015
 
   
  PRATO, IMPRESE CINESI. ASSESSORE TOSCANA: "CONTRIBUTO DA VALORIZZARE NEL RISPETTO DELLE REGOLE"

 
   
  Firenze, 31 marzo 2015 - Le imprese cinesi possono essere un valore aggiunto per l´economia pratese e toscana. Per questo è necessario proseguire sulla via dell´integrazione, sociale ed economica della comunità cinese, tenendo al tempo stesso ferma la barra sul rispetto delle regole e della legalità. A sottolinearlo è l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini in sintonia con quanto emerge dal secondo rapporto Irpet (Istituto per la programmazione economica in Toscana) sulle relazioni transnazionali delle imprese cinesi di Prato e sul loro contributo all´economia della provincia. Il rapporto è stato presentato oggi a Prato nel salone consiliare della Provincia. "I numeri che emergono dal rapporto – ha detto Simoncini – ci dicono che la comunità cinese contribuisce per l´11 per cento al Pil provinciale, 705 milioni, e gli investimenti valgono l´8 per cento, ovvero 125 milioni. Una realtà che si trova, ricorda l´Irpet, ancora in una fase delicata, con elementi critici, ma anche potenzialità da sfruttare. Numeri che ci confermano nell´attenzione e nelle scelte fatte per valorizzare questo contributo che, se ancora oggi è vissuto in maniera problematica dal territorio, rappresenta tuttavia una risorsa e un´opportunità per promuovere lo sviluppo del distretto nel suo insieme. Le imprese cinesi rappresentano infatti un naturale ponte verso l´immenso mercato della Cina, come ha capito l´esperienza significativa del progetto di Cna World China". L´assessore Simoncini ha ricordato le tappe di un percorso che la Regione ha intrapreso per affrontare con forza il problema della sicurezza sul lavoro e affermare il rispetto delle regole, con un progetto mirato partito lo scorso anno e che prevede, entro il 2016, il controllo di 7.700 aziende tra Prato , Firenze e Pistoia. Un progetto lanciato dopo il rogo della Teresa Moda, in cui il 1 dicembre 2013 persero la vita sette operai cinesi che nella fabbrica lavoravano, vivevano e dormivano. Un progetto che ha portato ad assumere 74 ispettori delle Asl per tre anni e che prevede anche un patto (Patto lavoro sicuro) per la regolarizzazione ed emersione delle imprese non in regola, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli ordini professionali. "Grazie questo sforzo – ha spiegato Simoncini – sostenuto dalla collaborazione con le forze dell´ordine, sta emergendo una positiva tendenza all´adeguamento e alla messa a norma. La lotta all´illegalità è prima di tutto e soprattutto difesa dei diritti e della salute. Sarebbe intollerabile rivivere drammi come quello di 2 anni fa e per questo saremo intransigenti. Consapevoli anche del fatto che la lotta all´illegalità è, al tempo stesso, umo strumento per favorire promuovere il futuro dell´economia e delle imprese dell´area". I numeri I cinesi a Prato sono il 9 per cento di tutta la popolazione, anche se i residenti ´veri´ potrebbero benissimo essere 40-45 mila contro i soli 17mila iscritti all´anagrafe. Consumano (e spendono) per 172 milioni di euro, che è il 5 per cento del totale (e dunque la metà del loro peso demografico). Ma la comunità cinese contribuisce per l´11 per cento al Pil provinciale, 705 milioni, e gli investimenti valgono l´8 per cento, ovvero 125 milioni.  
   
 

<<BACK