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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Aprile 2015
 
   
  FVG-SLOVENIA: SERRACCHIANI, PARTNER PIÙ AUTENTICI E PIÙ FORTI

 
   
  Trieste, 8 aprile 2015 - "Il Comitato congiunto si occuperà di questioni concrete di interesse reciproco, grazie alle quali sarà possibile creare sinergie nell´ambito di progetti comuni. Sia per la Slovenia che per il Friuli Venezia Giulia le dinamiche dei rapporti tra i due Paesi contermini sono particolarmente strette a livello regionale e vi è la volontà comune di rafforzarle ulteriormente". Si consolida, dunque, la già stretta collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, come ieri a Trieste hanno confermato, anche attraverso una "dichiarazione congiunta" adottata a fine lavori, la presidente della Regione Debora Serracchiani e il vicepremier sloveno, nonchè ministro degli Affari esteri, Karl Viktor Erjavec, che hanno guidato la prima riunione del nuovo Comitato bilaterale Fvg-slovenia, che non si riuniva dal 2012 dopo la sua costituzione nel 1997. L´avvio del Comitato, chiamato ora ad un intenso anno di lavoro nei suoi sei diversi "tavoli" tematici prima della prossima convocazione nella primavera 2016 in Slovenia, "nel quale vogliamo presentare i primi concreti risultati", hanno dichiarato Serracchiani ed Erjavec, "cade in uno dei momenti fra i più propizi per le relazioni fra i nostri due Paesi nel comune contesto europeo". Per Serracchiani, infatti, "Italia e Slovenia sono interessate dagli approcci macroregionali della Ue, che ora trovano la loro disciplina nel quadro regolamentare sulla politica di coesione 2014-20. Una cooperazione rafforzata che implica l´attivazione coordinata e sinergica tra strumenti di programmazione e relative risorse disponibili", tra cui i fondi europei di Investimento e Strutturali/sie, accanto ad altri finanziamenti comunitari, risorse nazionali e regionali, interventi privati "per un impatto a favore della crescita e occupazione". Tra gli altri, ha ricordato la presidente della Regione, "sono fattori di forte legame tra i due Stati il coinvolgimento di entrambi, sia nella strategia Ue per la Regione Adriatico-ionica, in cui il Friuli Venezia Giulia coordina per l´Italia il ´pilastro´ Trasporti e Energia, sia nella prossima strategia per la Regione alpina". "Recentemente - ha voluto aggiungere - si è dato avvio all´implementazione proprio della macro-strategia Adriatico-ionica che, lo voglio ricordare, può divenire veramente lo strumento più efficace per l´allineamento di tutte le politiche di settore nel bacino adriatico: un mare che ha subìto un rilevante deficit d´attenzione rispetto al Nord Europa". "Attuiamo una visione strategica dei nostri territori", ha indicato Serracchiani a Erjavec: un invito al quale il vice Primo ministro ha "risposto" osservando che occorre lavorare "per portare reali benefici alle nostre collettività" e come già oggi lo scambio economico Fvg-slo si attesti annualmente sugli 800 milioni di euro. Nello specifico di alcuni temi valutati nell´odierna riunione del Comitato, al quale hanno partecipato il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, gli assessori regionali Loredana Panariti, Mariagrazia Santoro, Maria Sandra Telesca, Gianni Torrenti, Sara Vito, e il ministro sloveno per le Relazioni tra la Slovenia e le comunità autoctone di nazionalità slovena, Gorazd Zmavc, in particolare la questione del rigassificatore di Zaule, il ruolo delle rispettive minoranze, il comparto delle infrastrutture di trasporto. Sull´impianto energetico nel porto di Trieste, Friuli Venezia Giulia e Slovenia hanno anche oggi ribadito la loro contrarietà all´opera, auspicando, è stato sottolineato da Serracchiani, "che la sinergia fra le nostre amministrazioni possa contribuire ad acquisire una visione più chiara dei reali interessi sul mare Adriatico". "Le due comunità minoritarie riconosceranno in questo Comitato l´organismo affinchè si possa attuare una collaborazione ancora più efficiente", ha affermato Erjavec, mentre per Seracchiani è chiara l´esigenza di "valorizzare le molteplici opportunità che ci vengono offerte da questa ricchezza culturale e linguistica, vero esempio di integrazione europea". Infine, il delicato tema dei trasporti. Se il ministro degli Esteri vede nella cooperazione tra i porti di Trieste e Capodistria "non un motivo di conflitto ma un´opportunità di collaborazione", la presidente Serracchiani a sua volta ha annotato come "si stia facendo strada la consapevole necessità di una maggiore cooperazione", ma anche l´esigenza di porre mano ad un diritto alla mobilità, sia di merci che di persone, con l´attivazione di servizi passeggeri dal Friuli Venezia Giulia verso Lubiana, Capodistria e Nova Gorica e la realizzazione di una connessione su rotaia tra gli scali marittimi Fvg e Capodistria: "dalla Cina e dall´Estremo Oriente la nostra area viene vista come un solo porto e le dinamiche commerciali confermano che i grandi operatori marittimi scelgono indifferentemente lo scalo giuliano o quello sloveno", ha infatti osservato Serracchiani. I sei "tavoli" settoriali decisi dal Comitato riguardano i seguenti temi: trasporti, energia, ambiente e pianificazione territoriale; agricoltura e sviluppo rurale; economia, ricerca e innovazione; protezione civile; politiche sociali e sanità; minoranze, cultura e formazione.  
   
 

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