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Notiziario Marketpress di
Martedì 14 Aprile 2015 |
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CASE POPOLARI, LA GIUNTA DELLA SARDEGNA APPROVA LA RIFORMA DI AREA. CON LA NUOVA ARES STRUTTURA PIÙ SNELLA, MENO COSTI E PIÙ COMPETENZE
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Cagliari, 14 Aprile 2015 - Una struttura più snella ed efficiente, con una mission ampliata e dai costi ridotti di un terzo: la riforma di Area, che d´ora in poi si chiamerà Ares, è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda. Il disegno di legge dev´essere ora approvato dal Consiglio regionale. L´istituzione di Ares è l´evoluzione della più recente Area (Azienda regionale per l´edilizia abitativa) a nove anni dall´ultima riforma. Si tratta di un provvedimento legislativo più organico e articolato, che vuole valorizzare il ruolo della Regione in tema di intervento abitativo e sociale pubblico. Fra le principali novità c´è l´abolizione del consiglio d´amministrazione, nel solco del referendum popolare del 2012. Sarà dunque nominato un amministratore unico, pagato come un direttore generale e con diritto al premio stabilito attraverso parametri fissati dalla Giunta. Sarà poi istituito il Cres, il Comitato Regionale per l´edilizia sociale, costituito da nove amministratori locali scelti fra quelli già in carica nei paesi dove l´incidenza delle case popolari sul patrimonio immobiliare è più alta: tre saranno scelti dalla Giunta, gli altri sei dal Consiglio. Per la prima volta, dunque, è stata trovata una formula che consente la partecipazione degli enti locali a costi assolutamente contenuti: l´Amministratore Unico curerà la gestione, mentre gli amministratori locali definiranno le scelte programmatiche. Ci sarà un´unica direzione generale e saranno eliminati i distretti, eredità dei vecchi Iacp, che saranno sostituiti da servizi territoriali. Ultima novità, il fatto che finora l´agenzia per l´edilizia abitativa gestiva solo patrimonio immobiliare, mentre, d´ora in poi, potrà occuparsi anche delle infrastrutture che la Regione deciderà di includere nel proprio patrimonio, avviando così il percorso per l´eventuale gestione, a condizioni economiche verificate e sostenibili, del patrimonio infrastrutturale attualmente detenuto da articolazioni dell´Amministrazione statale. |
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