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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Maggio 2015
 
   
  VENETO: PRESIDENTE REGIONE IN CONSIGLIO SU FONDO ROTAZIONE PER IL SOCIALE: “CHI DEVE PAGARE PAGHERA’, PIENA SINERGIA CON LE MAGISTRATURE PENALE E CONTABILE PER L’ACCERTAMENTO DEI FATTI”

 
   
  Venezia, 7 maggio 2015 - “Non sarà omesso alcun adempimento per consentire alla Regione, alla Magistratura inquirente e alla Corte dei Conti di fare piena luce su fatti che, ove accertati, giudicherei inquietanti. Dobbiamo salvaguardare la finanza pubblica, evitando però di gettare alle ortiche i progetti buoni e d’avanguardia sul sociale. Sia comunque chiaro fin d’ora a tutti i livelli che chi deve pagare pagherà, fino all’ultimo euro: ogni carta che troveremo sarà inviata ai giudici, unici a potere e dovere giudicare fattispecie di reati o di danni erariali. Non più tardi di ieri, esaminando analiticamente e minuziosamente tutti documenti, abbiamo trovato una richiesta di fornitura di atti da parte della Guardia di Finanza del 2013 che non era stata posta all’attenzione dei livelli politici”. Il Presidente del Veneto ha concluso così il suo intervento nella seduta del Consiglio regionale che oggi è stata dedicata al caso dei finanziamenti ad alcune cooperative operanti nel settore del sociale. Premettendo di trovare in qualche modo “irrituale” un dibattito in un organismo in prorogatio e in piena campagna elettorale che non ha peraltro come attribuzioni quelle di poter assumere provvedimenti in merito alla gestione del fondo di rotazione oggetto di analisi, e chiarito che una Pubblica amministrazione parla esclusivamente “per atti”, il Presidente della Regione ha articolato il suo intervento sui tre livelli che hanno insistito sulla vicenda. “La politica, che ha istituto il fondo, la macchina amministrativa che doveva gestirlo e monitorarlo, i beneficiari dei contributi – ha elencato il Presidente –. La scelta di istituire il fondo e le linee principali che lo disciplinano sono della Regione in tutte le sue articolazioni: Giunta, Consiglio e Commissioni consiliari. Dico ciò non per sgravare di responsabilità la Giunta, ma perché raramente mi è capitato di vedere in questa legislatura una copartecipazione così intensa fra un assessorato e Consiglio ad un’iniziativa. Dalla mia Relazione emerge con evidenza che sia le leggi che i provvedimenti sono stati visti assieme da assessorato al sociale e varie articolazioni consiliari (aula e commissioni) ove si è riscontrato un solo voto contrario. A tal proposito sono andato a rileggermi il parere della Quinta commissione consiliare del 9 settembre 2011, col quale parere si è, praticamente, riscritta e stravolta la proposta della Giunta regionale del 7 luglio 2011. Ciò premesso per ribadire la piena validità dell’iniziativa come tracciata dagli Organi regionali nella sua architettura e come siamo tutti chiamati ad evitare di “buttar via il bambino con l’acqua sporca”, penalizzando ingiustamente progetti che mantengono attualmente il loro valore”. “Unico dato mai posto in discussione, sin dalla formulazione dell’articolo 8 della legge regionale n. 7 del 2011, è che la gestione e il controllo del fondo fosse affidato alla struttura regionale competente per i servizi sociali – ha proseguito il Presidente della Regione - Anche per il riparto dei fondi, effettuato con deliberazione di Giunta regionale nel dicembre 2011, la Giunta ha preso meramente atto delle risultanze dei lavori di un’apposita commissione tecnica interna costituita, appunto, dall´allora dirigente di tale struttura con proprio decreto. Successive approvazioni dei progetti, erogazioni, e scorrimento di graduatoria avvenuto nel 2014, sono state effettuati con decreti dirigenziali”. “Ciò premesso – ha ripreso rivolto ai consiglieri entrando nel merito delle competenza della dirigenza - mi pare di poter dire che, a meno che in questi quasi vent’anni successivi al decreto legislativo 29 e alla legge Bassanini io non abbia capito male, in questa vicenda correttamente gli amministratori hanno danno l’indirizzo politico e i dirigenti hanno curato la gestione del fondo. Certo, spetta agli amministratori scegliere validi dirigenti e ricordo che nel conferire gli incarichi fiduciari di vertice ho voluto che ogni Assessore, per il suo referato, indicasse per iscritto alla Giunta regionale la proposta del dirigente di fiducia avallandone professionalità e competenza. E’ anche vero che spetta agli amministratori vigilare sull’operato della dirigenza e, come si può leggere nella mia Relazione che ho consegnato al Presidente Ruffato, in meno di due settimane dall’emergere delle criticità ho attivato tutti i controlli interni alla Regione (dirigenza di area, commissione interna, Avvocatura regionale Servizio ispettivo) ed esterni alla Regione (magistratura penale e contabile) che mi è dato conoscere, offrendo la massima collaborazione per gli accertamenti. Se qualche dirigente ha sbagliato, pagherà nelle forme e con le garanzie fissate dalla legge. Certo non è mia intenzione sostituirmi né ai dirigenti né ai magistrati”. Per quanto attiene al caso particolare dell’intervento a Nervesa della Battaglia, “a fronte della macroscopica violazione della destinazione dell’immobile avvenuta con affitto di azienda stipulato nei primi mesi di quest’anno, gli uffici hanno potuto immediatamente disporre, senza la necessità di grandi approfondimenti, l’avvio del procedimento di revoca del contributo alla Cooperativa Ca’ della Robinia, con contestuale sospensione dei pagamenti”. Per tutti gli altri casi, “occorrono però controlli accurati e certosini: come quelli, appunto, che sono in corso”.  
   
 

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