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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Maggio 2015
 
   
  MARONI: REDDITO DI CITTADINANZA NON È ELEMOSINA

 
   
  Milano, 13 maggio 2015 - Regione Lombardia dichiara di aderire in qualità di Socio sostenitore istituzionale all´Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (Anmil) della Lombardia, ´condividendo gli scopi e le finalità perseguite dall´Anmil con la propria attività solidaristica civile, sociale e culturale per un sostegno morale e materiale ai cittadini nella tutela della sicurezza e della serenità nella vita quotidiana lavorativa´. La firma, a Palazzo Lombardia, al termine di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il governatore Roberto Maroni, l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, il presidente lombardo e quello nazionale dell´Anmil, Angelo Piovanelli e Franco Bettoni. Durante l´evento è stata anche presentata la Xxv Giornata Regionale dedicata alle vittime degli infortuni sul lavoro, organizzata dall´associazione, che si celebrerà il prossimo 17 maggio, alle ore 11, al Teatro Dal Verme di Milano. Rapporto Duraturo - Quello fra Maroni e Anmil, è un rapporto ´antico´, nato, ha raccontato il Presidente lombardo, "ai tempi in cui sono stato ministro del Welfare. Da questa associazione - ha detto, precisando che pagherà personalmente e non confondi pubblici la quota associativa - ho imparato molto e sono davvero lieto di aderire oggi all´associazione in nome e per conto della Regione Lombardia". Questione Fondamentale - Le politiche per il lavoro, ha sottolineato il Governatore, "sono fondamentali. Il Welfare nella sua accezione più completa, è uno dei capitoli che stanno al centro della nostra azione politica e istituzionale in Regione Lombardia. Stiamo definendo una riforma del sistema socio-sanitario che vedrà proprio la creazione di un assessorato al Welfare destinato, insieme all´assessorato alle politiche attive del lavoro, a raggiungere due obbiettivi: lotta alla povertà e contrasto all´esclusione sociale". Inclusione Sociale, Non Elemosina - Maroni ha spiegato che il fine dell´inclusione sociale, "non ha nulla a che vedere con elemosina di Stato o della Regione. Si tratta - ha evidenziato - di politiche attive, che passano attraverso il lavoro. Questa mattina - ha ricordato - abbiamo presentato il programma Por Fse e Fesr 2014-2020. Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, sono previsti due assi: politiche attive per il lavoro e lotta alla povertà ed esclusione sociale. Questa è la politica che vogliamo seguire e che io ho riassunto nella definizione ´Reddito di cittadinanza´. Non si tratta, come qualcuno ha erroneamente inteso, probabilmente a causa di semplificazioni giornalistiche, come una elemosina pubblica. Io sono totalmente contrario a questo genere di cose, perché non creano valore aggiunto e quello stimolo che invece fa parte delle politiche attive". Confronto Aperto - Il presidente lombardo, precisando che il piano sul Reddito di cittadinanza sarà calibrato "sulle specificità del territorio della Lombardia", ha ribadito di volere il più ampio contributo possibile da parte delle realtà del terzo settore, del volontariato, del sindacato. "Queste nostre iniziative - ha detto - non verranno fatte direttamente dalla Regione nei confronti dei cittadini, ma attraverso i cosiddetti corpi intermedi, che io considero una grande ricchezza della nostra società. Sono nostri interlocutori - ha aggiunto - perché conoscono meglio di chiunque altro questa realtà, sanno quali sono i problemi e le priorità e hanno un rapporto diretto e immediato con i soggetti ai quali le politiche regionali saranno rivolte". Provocazione Utile - Maroni ha osservato come l´utilizzo del termine ´Reddito di cittadinanza´ sia stato volutamente "provocatorio" anche per vedere che reazione suscitava. "Ho riscontrato apprezzamenti e critiche, ma quello che mi preme è la concretezza. Ho fatto una proposta e ho aperto il confronto a chiunque voglia suggerire il modo migliore per articolare questi interventi. Che però - ha rilanciato - vanno fatti, perché anche in Lombardia ci sono i poveri e gli esclusi. Noi aiutiamo le imprese, facciamo le infrastrutture, collaboriamo al grande evento di Expo, ma non dobbiamo, né vogliamo, dimenticare gli ´ultimi´, gli esclusi, le persone e le famiglie più fragili". Grande Assemblea - "Ho già chiesto ai nostri assessori coinvolti nel progetto - ha fatto sapere Maroni - di organizzare entro la metà di giugno una grande assemblea di tutte le associazioni che hanno a cuore i temi dell´inclusione sociale, delle politiche attive per il lavoro, della lotta alla povertà, della solidarietà nei confronti di chi soffre, per definire quali politiche attuare per attuare il ´modello lombardo´ del Reddito di cittadinanza".  
   
 

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