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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Maggio 2015
 
   
  ISTRUZIONE FVG: SERRACCHIANI, FOCUS CON SINDACATI SU DDL BUONA SCUOLA

 
   
  Trieste, 13 maggio 2015 - "E´ stato un incontro nel quale abbiamo focalizzato l´attenzione su alcune punti del ddl della Buona Scuola che, in ogni caso, punta ad una riforma che viene da tutti avvertita come una necessità. Credo che anche attraverso il dialogo tra Governo, sindacati e parlamentari, si possano trovare le condizioni per dar vita ad emendamenti in grado di superare queste problematiche. Auspico che non si giunga a forme estreme di contrapposizione". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell´incontro che, assieme all´assessore all´Istruzione, Loredana Panariti, ha avuto oggi a Trieste con i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil e con rappresentanti del settore scuola delle tre sigle, nel corso del quale sono state espresse perplessità rispetto all´eventuale applicazione anche in Friuli Venezia Giulia del ddl di riforma, nel testo attuale. Per Serracchiani, comunque, oltre ad essere una necessità, la riforma è anche "un´opportunità, come quella di stabilizzare tanti insegnanti per troppi anni in una condizione di precarietà". Ricordando che l´Amministrazione regionale non ha competenza diretta sulla scuola, competenza riservata allo Stato, la presidente ha messo in evidenza l´impegno regionale per l´edilizia scolastica. "Interventi estremamente positivi", li ha definititi, in quanto "sono stati molti i cantieri aperti in questa legislatura in un contesto in cui oggettivamente interventi andavano fatti da tempo". Parallelamente la presidente ha fatto riferimento all´offerta di Istruzione e Formazione Professionale (Ifp) che la Regione finanzia integralmente e su cui ha addirittura aumentato le risorse. "Serve a far sì che il Friuli Venezia Giulia abbia uno dei piò bassi tassi di dispersione scolastica", ha detto, ricordando che è all´11,3% con l´obiettivo di andare al di sotto del 10 per cento, come chiede l´Europa. Nell´occasione oggi è stato anche fatto il punto sulla riforma della formazione professionale, settore di cui invece la Regione ha competenza diretta. "Proprio in queste ore - ha ricordato Serracchiani - portiamo in aula l´istituzione dell´Agenzia regionale del Lavoro, lo strumento con il quale riordiniamo il settore, anche tenuto conto del superamento delle Province e della assegnazione alla Regione di alcune delle funzioni. Ora è il momento di mettere mano - ha ribadito - anche al sistema della formazione perché la legge di riferimento è vecchia di oltre 30 anni. E´ arrivato quindi il tempo di innovare anche in questo settore. Lo vogliamo fare mettendo insieme le politiche attive del lavoro e il sistema della conoscenza". In proposito la presidente ha affermato di guardare con favore al cosiddetto ´sistema duale´, ovvero al connubio tra insegnamento teorico e applicazione pratica, con due pilastri, scuola e aziende, già realizzato in Italia dalla Provincia di Trento. "Un sistema che avvicina il mondo del sapere al mondo del lavoro. Siamo interessati ad esso, perché purtroppo anche nella nostra regione la conoscenza non significa avere un posto di lavoro". All´incontro hanno preso parte i segretari Franco Belci (Cgil), Giacinto Menis (Uil), Giovanni Fania (Cisl), accompagnati da Donato Lamorte e Antonella Piccolo (Cisl scuola), Ugo Previti (Uil Scuola), Adriano Zonta e Natalino Giacomini (Flc Cgil) e Emanuel Ioan (rete studenti medi). Per i rappresentanti sindacali la scuola pubblica rappresenta una vera emergenza. Tra le preoccupazioni espresse figurano i cosiddetti "super presidi", ovvero i dirigenti che scelgono i docenti, il che comporta una ´aziendalizzazione´ che non piace; il tema della stabilizzazione dei precari; il finanziamento agli istituti scolastici da parte di privati "con il rischio di creare disparità tra scuole ricche e scuole povere". Nel corso del confronto di oggi è stata manifestata anche la necessità di garantire il diritto allo studio, con una scuola pubblica che deve essere gratuita nei fatti, e si è parlato anche del personale tecnico amministrativo, progressivamente ridotto.  
   
 

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