Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Maggio 2015
 
   
  LUGANO FESTIVAL: MARKUS POSCHNER, IL NUOVO DIRETTORE DELL’OSI, SUL PALCO CON JEAN-GUIHEN QUEYRAS

 
   
  Terminati gli appuntamenti con la musica da camera al Conservatorio, Lugano Festival torna al Palazzo dei Congressi per la serata di lunedì 18 maggio con l’Orchestra della Svizzera italiana e due protagonisti d’eccezione: il tedesco Markus Poschner, attuale direttore principale dell’orchestra ticinese, e il violoncellista francese Jean-guihen Queyras. Tutto romantico il programma, che si apre con Le Ebridi di Mendelssohn per arrivare all’Ottava Sinfonia di Dvořák, passando attraverso le vertigini del Concerto per violoncello di Schumann. L’orchestra di casa ritorna puntuale a Lugano Festival, per la terza volta in questa edizione 2015, guidata da una nuova bacchetta, quella del maestro tedesco Markus Poschner, che dalla stagione corrente ne ha assunto l’incarico di direttore principale. Quarantaquattro anni, nato a Monaco di Baviera e vincitore del prestigioso Deutscher Dirigentenpreis, Poschner è anche Generalmusikdirektor a Brema ed ha lavorato a lungo con i Dresdner Philharmoniker, segnalandosi come uno dei più entusiasmanti interpreti beethoveniani viventi. Sarà senza dubbio interessante ascoltarlo alla testa dell’Orchestra della Svizzera italiana, in un programma tutto ottocentesco e in buona parte tedesco: la serata si aprirà infatti con l’Ouverture Le Ebridi di Mendelssohn, una pagina che anticipa la nascita del poema sinfonico, dipingendo i colori e i suoni della natura selvaggia tipica delle isole scozzesi. Seguirà uno dei capolavori assoluti del Romanticismo mitteleuropeo, il Concerto per violoncello di Schumann, l’unico scritto per questo strumento nella prima metà dell’Ottocento. Ad interpretarne le tensioni liriche e gli ardori virtuosistici, un fuoriclasse tra i violoncellisti europei, Jean-guihen Queyras. Un artista multiforme, che si è segnalato militando per anni come solista nelle file dell’Ensemble Intercontemporain di Pierre Boulez, dove ha avuto occasione di approfondire il repertorio contemporaneo, con molte prime assolute. Queyras non si è però limitato a diventare uno specialista del Novecento, ma ha continuato, da solista e camerista, ad esplorare tutta la letteratura per violoncello, a partire da Bach, cui ha appena dedicato un bellissimo cd edito da Harmonia Mundi. Il concerto terminerà con la Sinfonia n. 8 di Antonín Dvořák, che fa da pendant alla n. 9 di recente ascoltata a Lugano Festival. L’ottava è un magnifico esempio di un Romanticismo che fonde gli elementi della tradizione tedesca con le fresche linfe melodiche del folklore slavo, dando vita a pagine di grande levità e vivacità. Www.luganofestival.ch    
   
 

<<BACK