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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Maggio 2015
 
   
  IL SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SCOLASTICA TRENTINA SONO 6.094 GLI STUDENTI ISCRITTI

 
   
   Trento, 20 maggio 2015 - All´interno del grande investimento che il governo provinciale ha deciso per valorizzare la "risorsa scuola", un focus particolare lo merita il sistema della formazione professionale trentina, perché è da lì che si originano le opportunità lavorative di molti giovani, che si rafforza il rapporto istruzione -lavoro, si moltiplicano le possibilità di impiego. È così, accanto a quelle generali, come stabilizzazione dei docenti o piano Trentino trilingue, alcune scelte riguardano più da vicino questo settore particolare dalla diffusione del sistema duale nel quale la formazione può avvenire sia a scuola che in azienda, all´introduzione di percorsi di garanzia giovani, dall´impegno delle scuole nell´orientamento al lavoro, ai Poli specialistici di filiera che si propongono di integrare scuola, aziende e centri di ricerca. Il sistema della formazione professionale oggi rappresenta circa un quarto dell´offerta scolastica trentina, con 30 centri e 6100 studenti. Ad esso la Provincia destina ogni anno circa 54 milioni. I dati sulla frequenza della formazione professionale dimostrano come il Trentino si avvicini ai modelli mitteleuropei (Germania, Austria e Svizzera) in cui un terzo dei giovani dopo la scuola di base si inserisce nell´area della formazione professionale. Il 25% dei ragazzi che escono dalle secondarie di primo grado scelgono il percorso delle scuole professionali (32% istituti tecnici, 44% licei). Un altro dato riguarda la probabilità di essere occupati nei giovani attivi di età tra 16 e 27 che sale all’85% per i ragazzi che escono dal diploma e dalla qualifica professionale. Le recenti indagini Pisa sui quindicenni trentini dimostrano che i risultati in italiano, matematica e scienze dei ragazzi della formazione professionale trentina sono molto positivi, se comparati con le regioni limitrofe, e soprattutto in continuo miglioramento, al punto che hanno contribuito ad innalzare negli ultimi anni la media provinciale. Secondo l’indagine Ocse-pisa del 2013, infatti, Trento primeggia non solo rispetto al resto d’Italia, ma anche rispetto alla media Ocse, con performance in linea con quelle dei migliori Paesi europei. Per la matematica il punteggio di Trento era infatti 524, quello dell’Italia 485, mentre la media Ocse era di 494; per le scienze Trento era a 533 punti, l’Italia a 494, la media Ocse a 501; infine per la lettura i punteggi erano Trento 521, Italia 490, media Ocse 496. Tutto questo dimostra una scelta precisa, quella di rinforzare le competenze di base degli studenti durante il biennio della formazione professionale, per allinearle quanto più possibile agli altri percorsi. Inoltre la formazione professionale investe sulle esperienze lavorative: grazie alle collaborazioni con le aziende e con il mondo artigiano tutti i ragazzi dei terzi anni trascorrono almeno 120 ore in azienda, mentre quelli del quarto almeno 320 ore su un totale di 1066. Naturalmente è necessario continuare a lavorare per un miglioramento di un sistema già positivamente valutato, insistendo ad esempio sul rafforzamento del percorso scolastico: una recente indagine di Fbk-irvapp, che ha incrociato i dati degli ex-studenti con quelli relativi al lavoro, ha dimostrato infatti che tra gli iscritti alla formazione professionale circa il 25% non riesce ad ottenere il titolo e quindi entra nel mercato del lavoro con al massimo la licenza media. Proprio rivolgendosi a questa fascia di ragazzi più portati al fare, piuttosto che agli approfondimenti teorici pratici, la scuola trentina sta avviando percorsi duali in apprendistato che consentono ai giovani di conseguire un titolo essendo contemporaneamente lavoratori e studenti. Fra i vantaggi anche quello di una più agevole ricerca di un lavoro dopo la qualifica. Scheda Istruzione E Formazione Professionale - 3 settori, 20 qualifiche, 21 diplomi - L´istruzione e formazione professionale offre, in forma integrata, opportunità di arricchimento culturale e abilità tecnico-professionali. Questi percorsi si fondano su attività laboratoriali in costante collegamento con il mondo produttivo e su sistematiche opportunità di stage e alternanza “scuola-lavoro”. Alla fine del triennio si consegue una qualifica professionale, direttamente spendibile sul mercato del lavoro per occupare ruoli operativi. Attraverso un eventuale ulteriore anno (quarto) si consegue un diploma professionale, utile per l´accesso a opportunità lavorative tecnico-operative con maggiori livelli di autonomia e responsabilità. I diplomati possono eventualmente accedere a un apposito corso annuale di preparazione per affrontare l´esame di Stato finale dell’istruzioneprofessionale. Alla fine della terza media si sceglie il settore e/o l´indirizzo: 1.Settore agricoltura e ambiente (2 qualifiche e 3 diplomi): consente di maturare, nei rispettivi indirizzi, competenze nell´allevamento, nelle coltivazioni, nella gestione del verde e nella trasformazione agroalimentare; 2.Settore industria e artigianato (12 qualifiche e 10 diplomi): consente di maturare competenze nelle produzioni, lavorazioni industriali e artigianali, nella lavorazione del legno, nell´abbigliamento, nella grafica; 3.Settore servizi (6 qualifiche e 8 diplomi): consente di maturare competenze relative a vari ambiti professionali: alberghiero e della ristorazione, acconciatura, estetica, amministrativo, commerciale, animazione turistico-sportiva, sanitario e socioassistenziale. Numero di iscritti: anno scolastico 2012/2013: 5.790 iscritti; anno scolastico 2013/2014: 6.090 iscritti; anno scolastico 2014/2015: 6.094 iscritti. Occupazione (Fonte: Osservatorio del mercato del lavoro 2014 a 18 mesi dalla conclusione del percorso scolastico): tasso di attività (indica quanti giovani si mettono sul mercato del lavoro): qualificati 82%, diplomati 86,7%; tasso di occupazione (indica quanti fra i giovani attivi hanno un lavoro): qualificati 50,7%, diplomati 68,4%; tasso di occupazione coerente con il percorso scolastico intrapreso: qualificati 30,4%, diplomati 48,5%; tasso di disoccupazione: qualificati 38,2%, diplomati 21,1%.  
   
 

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