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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Maggio 2015
 
   
  MARONI: IMPEGNO PER MIGLIORARE RAPPORTI CON IL CANTON TICINO

 
   
  Chiavenna/so, 25 maggio 2015 - "Bisogna lavorare per migliorare i rapporti tra la Lombardia e il Canton Ticino che attualmente sono un po´ tesi sui frontalieri e sul trattamento fiscale e di questo sono un po´ preoccupato". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, insieme al sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro motori per l´Europa e Programmazione negoziata Ugo Parolo, a Chiavenna (Sondrio), al convegno, organizzato da Cisl delle Alpi Sondrio, ´Insieme più forti: dialogo sociale e contrattazione bilaterale Italia-svizzera´. Revisione Accordo Frontalieri - "Nello scorso mese di febbraio - ha ricordato Maroni - si è avviato il confronto per la revisione dell´accordo sui frontalieri del 1974 tra l´Italia e la Svizzera e questa revisione prevede che i ristorni dei frontalieri dal Canton Ticino all´Italia - teniamo conto che i frontalieri pagano il 30% di tasse in Italia e il 70% in Svizzera e che solo in Lombardia abbiamo 60.000 lavoratori frontalieri che ogni giorno vanno a lavorare nel Canton Ticino - non ci saranno più, pertanto non ci saranno più i ristorni per i circa 360 Comuni di confine a cui rischia di mancare un introito importante. Il Governo italiano si è impegnato a pagare questi ristorni prendendo dal fondo delle imposte pagate dai frontalieri ma questo nell´accordo non c´è scritto, è un impegno che mi è stato comunicato dal ministro dell´Economia e delle Finanze, della cui parola mi fido, per cui spero che l´impegno venga mantenuto. Noi come Regione Lombardia stiamo trattando con il Canton Ticino ma non abbiamo strumenti per intervenire sulla revisione dell´accordo sui frontalieri". Atteggiamento Ostile - "Attualmente il Canton Ticino - ha continuato Maroni - ha un atteggiamento molto ostile verso i frontalieri, sta ponendo ostacoli alla circolazione delle vetture dei frontalieri, lamentandosi dell´incremento dei flussi veicolari, oppure si è inventato la richiesta del certificato dei carichi pendenti da esibire per lavorare, richiesta fatta solo ai lavoratori italiani, un ostacolo in più che francamente non ha ragione di essere. Questo è un atteggiamento ostile che non giova a nessuno e confido nella saggezza delle autorità ticinesi. E confido che anche la Macroregione alpina, una realtà che ormai sta per arrivare in cui ci saranno sia la Lombardia che il Canton Ticino, ci consenta di fare sistema e collaborare meglio".  
   
 

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