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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Maggio 2015
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA I PRIMI CINQUE PROGRAMMI DI SVILUPPO RURALE ITALIANI PER IL 2014-2020

 
   
  Il Commissario per l´Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha dichiarato: "Sono molto soddisfatto dell´odierna approvazione dei primi programmi italiani: quelli per Bolzano, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, e il programma Rete Rurale. Altri seguiranno nei prossimi mesi. Uno dei principali punti di forza del nostro concetto di sviluppo rurale è che lascia agli Stati membri e alle regioni, nel rispetto delle priorità centrali, la flessibilità di adattare i programmi alle situazioni specifiche. Possiamo costatarlo in questo caso: tutte e quattro le regioni intendono dare sostegno alle pratiche agricole rispettose dell´ambiente, ma le modalità per raggiungere l´obiettivo sono diverse". Il programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Rete Rurale Nazionale (Rrn) per l´Italia è stato adottato dalla Commissione europea il 26 maggio 2015. Con una dotazione di bilancio di circa 115 milioni di euro (59,6 milioni dal bilancio Ue e 55 milioni di euro di finanziamenti nazionali), la Rete sosterrà le politiche per lo sviluppo rurale, attraverso lo scambio di esperienze e di conoscenze tra territori rurali e tramite una migliore attuazione e gestione dei programmi di sviluppo rurale italiani. Il programma mira a garantire una migliore visibilità dei risultati raggiunti e il maggior coinvolgimento possibile di tutti i soggetti interessati allo sviluppo rurale presenti sul territorio italiano. I programmi per l´Italia nel dettaglio: Bolzano - Il Psr per la Provincia di Bolzano delinea le priorità della provincia per l´utilizzo di più di 366 milioni di Eur di finanziamenti pubblici disponibili per il periodo 2014-2020 (oltre 158 milioni di Eur dal bilancio Ue e 208 milioni di Eur di cofinanziamento nazionale). E´ incentrato principalmente sul ripristino, sulla preservazione e sulla valorizzazione degli ecosistemi, sull´uso efficiente delle risorse e sui cambiamenti climatici, nonché su una maggiore competitività dei settori agricolo e forestale. Emilia Romagna - Il Psr dell’Emilia Romagna , che delinea le priorità della Regione per l’utilizzo di circa 1,19 miliardi di euro di spesa pubblica (quasi 513 milioni di euro dal bilancio Ue e 676 milioni di euro di cofinanziamento nazionale), mette l’accento su quattro priorità legate alla competitività, all´organizzazione della filiera agroalimentare, alla salvaguardia, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi, al clima e all’efficienza nell´uso delle risorse. La Regione sosterrà 870 progetti d´investimento per la ristrutturazione o l’ammodernamento delle aziende agricole, mentre a oltre 1.500 giovani agricoltori saranno concessi aiuti all’avviamento di imprese. Toscana - Il programma di sviluppo rurale per la Toscana delinea le priorità della regione per l’utilizzo di quasi 962 milioni di euro di denaro pubblico, disponibile per il periodo di 7 anni 2014-2020 (più 414 milioni di euro dal bilancio dell’Ue, di cui circa 547 milioni di euro di cofinanziamento nazionale). Si concentrerà su investimenti a favore dell’ambiente e del clima nelle aziende agricole e investimenti sugli ecosistemi forestali più resilienti, come la calcinazione forestale. Quasi il 17 % delle terre agricole sarà oggetto di contratti di gestione a sostegno della biodiversità, il 10 % dei contratti per migliorare la gestione delle risorse idriche e un altro 10 % dei contratti volti a migliorare la gestione del suolo. L’agricoltura biologica è altresì importante. Veneto - Il Psr del Veneto delinea le priorità della Regione rispetto all´utilizzo dei 1 194 milioni di euro di spesa pubblica disponibili per il periodo di programmazione settennale 2014-2020 (di cui circa 511 milioni di contributi Ue, 673 milioni di cofinanziamento nazionale, e 10 milioni di finanziamenti addizionali top-up). Le priorità identificate sono il ripristino, la preservazione e la valorizzazione degli ecosistemi. Più di 82 000 ettari saranno protetti da piani ambientali di gestione dei terreni mirati al raggiungimento di obiettivi specifici relativi alla biodiversità, all´utilizzazione delle risorse idriche e alla prevenzione dell´erosione del suolo. Inoltre, circa 8 000 ettari di superficie agricola riceveranno aiuti destinati all´introduzione o al mantenimento dell´agricoltura biologica. Contesto - La politica di sviluppo rurale dell´Ue, definita come il secondo pilastro della politica agricola comune, mette a disposizione degli Stati membri una dotazione finanziaria per gestire a livello nazionale o regionale una serie di programmi, cofinanziati in un quadro pluriennale. In totale sono previsti 118 programmi in 28 Stati membri. Il nuovo regolamento sullo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 stabilisce sei priorità generali di tipo economico, ambientale e sociale; i programmi sono chiamati a svilupparle esprimendo in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere. La politica di sviluppo rurale inoltre pone l’accento sulle attività di messa in rete a livello dell’Ue e a livello nazionale. Inoltre, al fine di massimizzare il coordinamento e le sinergie con altri fondi europei strutturali e d’investimento (Esif), è stato approvato un accordo di partenariato con ciascuno Stato membro, nel quale è descritta la strategia complessiva d´investimenti strutturali finanziati dall’Ue.  
   
 

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