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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Maggio 2015 |
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ZOOTECNIA, IN LOMBARDIA: NOSTRO SISTEMA SOTTO SCACCO DI SPECULAZIONI
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Milano - "Occorre insistere a sensibilizzare l´Unione europea ad avere rispetto verso tutto ciò che garantisce qualità al consumatore. Il nostro sistema zootecnico è sotto assedio, messo in discussione da una evoluzione del gusto che spinge in altre direzioni, e questo è legittimo. Lo è meno quando questo avviene sotto la spinta anche di motivazioni tecnico-scientifiche e nutrizionali che lasciano il tempo che trovano". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo a Milano, alla presentazione di ´Food and Feed for Wellbeing´, un hub scientifico multidisciplinare, che promuove la ricerca nel settore agroalimentare e mette a disposizione il proprio know-how ad aziende e alla società civile, promosso in collaborazione con l´Università degli Studi di Milano. Speculazioni Mediatiche Minano Nostro Agroalimentare - "Il generico richiamo al fatto che la carne faccia male e il latte sia cancerogeno, fatto da soggetti peraltro qualificati - ha aggiunto Fava - credo sia il frutto di una situazione di profonda ristrutturazione del sistema agroalimentare mondiale, in particolare il nostro, che rappresenta uno dei cardini di riferimento sulla filiera zootecnica. Continuiamo a vivere una grande sofferenza del comparto, nonostante dati di miglioramento, perché la struttura della nostra produzione agroalimentare lombarda è sotto attacco, mediatico e culturale, a diversi livelli". Ma tutto ciò non deve diventare un assunto, "perché questi atteggiamenti - ha insistito l´assessore - stanno minando alla base il sistema produttivo primario". Squilibrio Filiera Danneggia Produttori - "Il presunto calo di consumi dell´agroalimentare - ha proseguito Fava -, è solo tale, perché, in valore di venduto, abbiamo un dato di incremento di 1,3 punti nel 2014 rispetto al 2013. Il calo di consumo interno è compensato da una propensione all´export aumentata, ma il valore è crollato, i produttori faticano a far quadrare i conti". "Non sono complottista - ha aggiunto -, ma credo che, in mezzo, ci sia una speculazione: se ho migliorato il valore del prodotto venduto e dall´altra parte pago meno le materie prime, significa che in una scala di valori verticale abbiamo perso l´equilibrio nella distribuzione del valore". E non è casuale: "Credo ci siano grandi gruppi che abbiano interesse a dire che per certi prodotti non c´è mercato, quindi non c´è prospettiva e bisogna pagarli il meno possibile. Se c´è un territorio che ha poca propensione alle ´commodities´ è il nostro, che produce invece prodotti ´distintivi´, che coincidono con le nostre tradizioni e la filiera zootecnica. Abbiamo cercato di porre correttivi, ma nulla può fermare il mercato. Qualcuno ha interesse in questo momento a spingere verso modelli culturali ed economici che non ci appartengono". Europa Non Ci Aiuta Sulla Tutela Dei Prodotti - "Dobbiamo avere la possibilità di essere riconosciuti per la nostra autenticità e distintività, nonostante questo costi di più - ha insistito Fava -. La ricerca della qualità deve essere necessariamente premiata, perché i nostri prodotti sono mediamente più sicuri di altri". Manca, inoltre, una vera e seria programmazione sul versante della tutela, e non è certo l´Europa ad aiutarci. "La sostanziale bocciatura europea della richiesta di indicazione d´origine sull´etichetta del latte è un grande passo indietro - ha denunciato l´assessore lombardo -, non è un inno alla libertà di mercato. Spingiamo a sensibilizzare anche il livello comunitario ad avere rispetto nei confronti dell´origine, della tracciabilità e a tutto ciò che serve a garantire il consumatore sulla qualità e il produttore, che vede così garantito il frutto del suo lavoro". |
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