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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Giugno 2015
 
   
  CAMPANIA, RENDICONTO: 1,6 MILIARDI RIGUARDA CREDITI CANCELLATI PERCHÉ INESIGIBILI. DISAVANZO 2010 DI OLTRE 5 MILIARDI

 
   
  Napoli, 9 giugno 2015 - “Il <buco> di 1,6 miliardi di euro nel rendiconto 2013 della Regione Campania riguarda crediti, di norma, ultra ventennali cancellati perché inesigibili, operazione già in corso e completata anche in forza di una precisa norma del 2014 che ha imposto il riaccertamento dei residui, in sostanza una verifica circa l’attendibilità dei crediti e dei debiti contabilizzati.” Così Gaetano Giancane, assessore al Bilancio della Giunta Caldoro. “Nel 2010 – sottolinea - il disavanzo era ben superiore, atteso che esso era stato quantificato dagli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze in diversi miliardi e che solo una continua opera di revisione durata fino ad oggi ha permesso di ridimensionare a soli 1,6 miliardi. “In particolare, nella relazione ispettiva ministeriale del 2010 è stato, tra l’altro, evidenziato che a fronte di un avanzo di amministrazione contabilizzato, si deve <ritenere che il disavanzo di amministrazione 2009 riclassificato debba attestarsi in un importo negativo superiore comunque ai due miliardi di euro>, precisando subito dopo che relativamente ad alcune poste <i crediti iscritti in bilancio non sono più esigibili>. “Aggiungono gli stessi ispettori che <se simulassimo, come ipotesi di scuola, che la regione dovesse far fronte in un unico momento a tutte le spese vincolate per le quali ha già ricevuto i correlati finanziamenti, le risorse liquide mancanti sarebbero pari ad una cifra che si aggira intorno ai nove miliardi di euro>. “Si tratta dunque di una rilevazione del disavanzo al 31 dicembre 2013 di 1,6 miliardi di euro evidenziato nel relativo rendiconto a fronte di un buco di cassa nel 2010 di oltre dieci miliardi e di un disavanzo effettivo di almeno 5 miliardi che una sana gestione fino al 2013 ha consentito di ridimensionare enormemente, coerentemente con il principio di rendere una contabilità disastrata con enormi buchi latenti, una contabilità trasparente e soprattutto veritiera”, conclude Giancane.  
   
 

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