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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2015
 
   
  PIER CARLO PADOAN: "IN EUROPA CI VUOLE PIÙ AMBIZIONE E CONDIVISIONE DEI RISCHI"

 
   
  Trento, 10 giugno 2015 - Dal processo di integrazione europea al tema delle pensioni, dalle prospettive di crescita alla possibile uscita della Grecia dall´Euro, per arrivare alla questione prioritaria dell´Europa, quella della disoccupazione. Sono molti i temi toccati da Pier Carlo Padoan, ministro dell´Economia e delle Finanze, protagonista al Festival. Intervistato da Ferdinando Giuliano del Financial Times, il ministro si è confrontato sul palco del Teatro Sociale con Daniel Gros, direttore del Centre for European Policy Studies di Bruxelles. "I dati economici del primo trimestre - ha detto Padoan - ci dicono che andiamo nella giusta direzione, anche se io resto prudente. Mi aspetto più avanti una composizione della crescita e della domanda ancora più favorevoli: gli investimenti cominceranno a crescere e già lo stanno facendo. Si inverte così drasticamente il clima, la fiducia torna a prevalere e questo significa prospettive positive per il lavoro, anche i consumi stanno ripartendo". L´europa ha bisogno di maggiore integrazione, di abbattere le barriere, che esistono ancora, ma soprattutto di condividere i rischi. Pier Carlo Padoan ha insistito molto su questo concetto nel corso della sua conferenza. "La politica monetaria della Banca centrale - ha detto in apertura - è stata molto utile per immettere liquidità nel sistema, ma si tratta di una finestra, che prima o poi si chiuderà. I governi dovranno responsabilmente approfittare di questa opportunità per varare quelle riforme strutturali di cui il governatore Draghi parla continuamente. In Italia lo stiamo facendo, adesso c´è in discussione in Parlamento un provvedimento sulla concorrenza che introduce ulteriori liberalizzazioni, ci sono in arrivo la riforma della giustizia civile e della scuola, elementi che consentono di creare l´ambiente giusto per gli investimenti delle imprese". Interpellato sulla questione pensioni il ministro ha chiarito che non c´è da parte del governo nessuna intenzione di tornare indietro sulla riforma Fornero. "Stiamo tuttavia valutando - ha spiegato - la possibilità di considerare forme di flessibilità in uscita, per lasciare con un minimo anticipo il mondo del lavoro in cambio di una prestazione pensionistica adeguata, scelta che potrebbe anche facilitare l´ingresso per le giovani generazioni". Padoan è stato poi sollecitato sulla cosiddetta Grexit, ovvero l´uscita della Grecia dall´Euro. Secondo Daniel Gros nemmeno ad Atene sanno esattamente cosa succederà. "La Grexit è sicuramente possibile, ma non auspicabile - ha detto il ministro: - nessuno può dire oggi come si potrebbe gestire un´uscita di Atene, ma certo l´euro si mostrerebbe un animale diverso da come l´avevamo pensato, cioè reversibile, da cui si può uscire". Il ministro ha comunque ribadito di essere convinto che si arriverà a un accordo: "Si tratta di fare un ultimo passo politico non verso il vuoto o verso il buio, pensando invece di passare per una via stretta e dolorosa, ma per la crescita e la ripresa del Paese". Si è parlato anche di immigrazione, ricordando quanto il problema investa l´intera Unione europea. "Si tratta di capire fino a dove l´approccio può essere nazionale e dove europeo e dove si riconoscono confini europei e questioni europee, tra cui anche quella umanitaria" ha detto il ministro."Quello dei rifugiati - ha aggiunto - è un problema complesso per la varietà delle ragioni per cui si muovono e per la varietà di ragioni di coloro che intendono accogliere o meno gli immigrati". Si è arrivati, infine, al tema della disoccupazione, il problema fondamentale per l´euro zona secondo il ministro, che ha ricordato come al riguardo l´Italia abbia inviato a Bruxelles una proposta di sostegno comune alla disoccupazione che si basa su una maggiore condivisione dei rischi (Risk sharing). "So che per molti paesi è inattuabile - ha detto Padoan - ma è indispensabile per una ragione molto evidente, e che forse le elezioni di ieri ci ricordano, e cioè che la Ue deve essere vista come la soluzione e non come il problema". Al riguardo il ministro ha auspicato maggiore ambizione da parte dei Paesi europei. "Serve più integrazione - ha detto, - abbattimento delle barriere e meccanismi comuni di crescita. C´è un enorme potenziale che deve essere sfruttato. "Proprio adesso che stiamo uscendo da questa grande recessione, dobbiamo avere la consapevolezza che occorra aggiustare l´architettura europea". "La questione della disoccupazione non si risolve completamente e immediatamente - ha concluso - ma sono convinto che si vada nella direzione giusta rapidamente, più rapidamente di quanto si possa pensare" ha risposto il ministro a una domanda dal pubblico a conclusione del suo intervento al Teatro sociale. "La disoccupazione - ha proseguito - compresa quella giovanile, è al centro delle preoccupazioni del governo, che la sta affrontando con una serie di riforme".  
   
 

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