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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2015
 
   
  CARRIERA, QUESTA SCONOSCIUTA (PER LE DONNE). DIFFERENZE DI GENERE NEL RAPPORTO COL POTERE

 
   
  Trento, 10 giugno 2015 - La professoressa Francesca Gino dell´Università di Harvard ha presentato i risultati di un inedito lavoro di ricerca, testato su uomini e donne di diverse nazionalità, sugli stereotipi e le differenze di genere nei luoghi di lavoro. Il libro, di recente pubblicazione, ha posto un focus privilegiato sull´analisi del divario che emerge fortemente tra uomini e donne interrogati nella loro personale relazione con le ambizioni di potere e i desideri di carriera. Già dai primi test si sono evidenziati due mondi divergenti con scale di priorità ed interessi di vita diametralmente opposti. Frutto di fattori culturali, sociologici, storici o altro? No, la motivazione sta nel fatto che le donne hanno il doppio di "obiettivi di vita" rispetto agli uomini e questo può avere un doppio lato della medaglia: conciliare vita e lavoro è possibile? ma a quale prezzo? L´incontro con Francesca Gino ha analizzato un tema sempre di forte attualità, protagonista sulla scena pubblica di svariati accesi dibattiti, che analizzano la permanente presenza minoritaria delle donne nelle posizioni apicali, nonostante la loro presenza nel mercato del lavoro si sia affermata ormai da decenni: "meno del 5% delle donne nel mondo sono amministratori delegati; meno del 15% dirigenti e meno del 6% ricopre una posizione di comando nel settore finanziario" – ha chiosato Francesca Gino di fronte ad una gremita platea nell´Aula Kessler di Sociologia. Docente dal 2001 alla Business School di Harvard, ha coordinato un gruppo di ricerca i cui risultati sono stati presentati oggi e sono confluiti nel volume da lei curato "La scelta giusta. Come contrastare i fattori che ci portano fruori strada". I fattori individuati dalla Gino, che condizionano i destini di uomini e donne, sono tre: noi stessi, gli altri e il contesto esterno, che a loro volta, e sono accompagnati da altre due suddivisioni in macro categorie: 1) fattori dal lato della domanda: ad esempio le barriere istituzionali (le donne sono percepite meno competenti e prive di leadership); 2) fattori dal lato dell´offerta (sono fattori legati alle diverse percezioni, decisioni e comportamenti di uomini e donne). Il primo questionario, che ha coinvolto nel mondo oltre 4.000 persone, adulti con lavoro (rappresentativi di varie categorie professionali: neolaureati, amministratori delegati, impiegati, ecc.), è stato teso a capire la motivazione della difficoltà delle donne nel fare carriera: "innanzitutto – ha proseguito Francesca Gino – un elemento altamente condizionante sta nel constatare dai questionari che le donne hanno il doppio di obiettivi di vita degli uomini, in quanto assommano insieme obiettivi di lavoro, famiglia, carriera, figli, relazioni, ecc (di cui meno del 50% sono legati ad obiettivi di potere), mentre i desideri cui mirano gli uomini si esauriscono in pochi traguardi da tagliare nella loro vita: crescere professionalmente, avere influenza sugli altri, ricevere messaggi di stima, ecc." Inoltre, alcuni dati interessanti da evidenziare sono che le donne, nel loro rapporto con il potere, lo percepiscono meno desiderabile rispetto all´altro sesso, ma ugualmente raggiungibile, e collegano alla carriera sentimenti di stress, tensione, orari incompatibili con la famiglia versus sentimenti di felicità, ambizione, guadagno dei loro colleghi maschi. Insomma due mondi agli antipodi, come lo yin e lo yang, e il paradosso è che nelle domande poste agli intervistati mirate ad indicare quali vie trovare per risolvere questo insanabile abisso culturale, sono arrivate risposte del tipo: "è meglio chiedere agli uomini di fare "un passo indietro" e lasciare spazio anche alle donne nelle posizioni apicali, che chiedere a loro di fare "un passo in avanti". Affermazione, quest´ultima emblematica di uno spaccato della società odierna, quello "in rosa" incapace di affermarsi nel mondo del lavoro e la cui unica "colpa" è quella di avere troppi obiettivi di vita e il desiderio di conciliarli. Ancora una volta si apre lo scenario di una società priva di un´offerta di strumenti efficienti per aiutare uomini e donne a gestire armonicamente la sfera della vita personale (famiglia, figli) con quella del lavoro. Francesca Gino ci da´ appuntamento al prossimo volume, che darà gli esiti di altre importanti ricerche testate sul campo nella speranza di poter dare dati meno critici e più rincuoranti.  
   
 

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