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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2015
 
   
  TRENTO: PROVINCIA E UNIVERSITA´ INSIEME PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO E IL LAVORO

 
   
  Trento, 15 giugno 2015 - Una conferma del ruolo strategico dell´università ed insieme un forte appello all´impegno comune sul fronte dello sviluppo del territorio e del lavoro: questo in sintesi il messaggio lanciato - con diversi accenti - dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, dall´assessora all´università e ricerca Sara Ferrari e dall´assessore alla coesione sociale, all´urbanistica, agli enti locali e all´edilizia abitativa Carlo Daldoss, intervenuti all´assemblea pubblica di Ateneo 2015, tenutasi a Rovereto al termine di un percorso sviluppatosi attraverso un ciclo di incontri, dallo scorso dicembre ad oggi. Tema dell´Assemblea, apertasi con i saluti del presidente Innocenzo Cipolletta e del rettore Paolo Collini, il rapporto fra impresa, lavoro e territorio. Un tema fondamentale alla luce delle esigenze poste dalla congiuntura economica, prima fra tutte rilanciare la competitività del Trentino, attraverso la formazione del capitale umano e l´innovazione, ad ogni livello, sul versante aziendale così come su quello sociale e dei servizi. "È passato un anno da quando ci siamo incontrati l´ultima volta - ha detto l´assessora Ferrari - ed è stato un anno intenso e positivo. Il rapporto fra Provincia e istituzione accademica si è consolidato. Si coglie la disponibilità di tutti a lavorare assieme. La Provincia vuole continuare a investire in formazione, alta formazione e ricerca come elementi strategici dello sviluppo del Trentino. E´ evidente che l´indipendenza dell´università deve essere garantita. E altrettanto vero che quando essa si intreccia con le necessità del territorio che la ospita ne beneficiano gli uni e gli altri. Insieme facciamo massa critica, ci presentiamo come sistema là dove ci sono i finanziamenti, siamo più della somma dei singoli soggetti. Questo è fondamentale, perché dobbiamo essere più bravi di prima ad intercettare - anche utilizzando al meglio le nostre strutture di Bruxelles - i finanziamenti europei, per compensare ciò che viene meno in sede locale a causa della Abbiamo bisogno di sempre più innovazione e di una più forte partnership pubblico-privato. Dobbiamo infine proiettarci al di la dei nostri confini, giocarci la partita di essere un territorio che l´Italia presenta come un modello". Le ha fatto eco il vicepresidente Olivi, per il quale "l´università oltre che un fattore di sviluppo è un soggetto che determina la fisionomia stessa del territorio. E la nostra non può che essere un´università di territorio, nell´accezione più alta del termine. Un´università che investe sul territorio, che dialoga con i suoi corpi intermedi, che ne costituisce il tessuto connettivo. Territorialità non è l´antitesi dell´eccellenza. Oggi l´Istat ha diffuso i dati più recenti sull´occupazione. Sono dati campionari e di difficile interpretazione ma una cosa è certa: lo sviluppo attuale non riesce a dare lavoro a tutti. Non possiamo prescindere dall´università quando parliamo di lavoro. Lo stesso dicasi per la mobilità sociale, che è stata al centro del Festival dell´Economia. L´università favorisce la mobilità e ciò vale anche per i lavoratori e gli imprenditori. Ma attenzione: dobbiamo assumere pienamente la responsabilità di monitorare effetti ed efficacia dei nostri investimenti in conoscenza. La delega sull´universita significa programmare un nuovo modello di sviluppo che metta al centro l´occupazione. Abbiamo bisogno della vostra capacità di produrre pensiero, non solo per gli studenti, per l´intera comunità, ad esempio sulle politiche del lavoro. L´innovazione sociale è un elemento che rende più libera e più democratica una comunità". L´assessore Daldoss ha ripreso il filo dei ragionamenti sottolineando che "l´università può essere un laboratorio all´avanguardia, a cui riferirsi per il valore che essa sviluppa nel trasmettere la conoscenza, nell´abbattere i confini e nel superare le contrapposizioni. Un ruolo importante, soprattutto lo se pensiamo calato nella necessità di creare coesione territoriale e e far sentire la nostra terra un sistema integrato, dalle città di Trento e di Rovereto verso le valli. C´è tanto lavoro da fare, anche per continuare a portare i nostri giovani dalle valli, da ogni punto del territorio verso l´università, per diffondere sapere e creare le condizioni di uno sviluppo omogeneo, che valorizza le peculiarità di ciascun polo e contribuisce alla sua crescita, ad esempio nell´ambito turistico dove la qualità del capitale umano sarà determinante per essere competitivi nel prossimo futuro".  
   
 

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