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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2015
 
   
  IMMIGRAZIONE, MARONI: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CONVOCHI REGIONI

 
   
   Roma, 15 giugno 2015 - "Il Governo è´ inadempiente nei confronti delle Regioni riguardo l´accordo del luglio 2014 sulla gestione dei flussi di immigrati", così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, durante l´audizione in Comitato parlamentare Schengen a Roma in merito all´emergenza immigrazione. "La copertura economica e´ stata garantita solo per il 2014 mentre per il 2015 e 2016 non c´è certezza, le problematiche nell´accoglienza come la mancata attivazione dei centri regionali, l´accoglienza nelle strutture temporanee, i centri per minori stranieri non accompagnati, Sistema nazionale di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Noi siamo in difficoltà perché non siamo in grado di sapere quante persone arriveranno", ha spiegato Maroni a Palazzo San Macuto. "Questa mia valutazione si fonda sui dati", ha precisato Maroni. "Secondo i dati del Viminale la Lombardia è´ la terza regione per numero di immigrati accolti, le strutture sono al collasso come si è visto in stazione Centrale a Milano, dove abbiamo rilevato casi di scabbia e mi sembra impensabile lasciarli lì", ha spiegato Maroni. "Voglio che le persone trovino un´accoglienza dignitosa, garantendo quei parametri di sicurezza che oggi non sono garantiti. C´è una disparità di trattamento fra le Regioni di cui il Governo deve prendere atto. Io sono d´accordo nella distribuzione sulla base degli accordi presi con il Governo, che però non sono attuati. Spero che Renzi ci convochi per trovare una soluzione, che è l´equa distribuzione e il blocco delle partenze". La Soluzione È Blocco Partenze E Campi Profughi In Libia - "La mia proposta, condivisa anche da altri, e´ bloccare le partenze impedendo ai barconi di partire con un´iniziativa delle Nazioni Unite in Libia per organizzare campi profughi come accadde in Tunisia nel 2011", ha spiegato Maroni in Comitato Schengen a Roma. "Li´ si potrebbero fare le verifiche per vedere se ci sono i requisiti per la protezione internazionale e poi ripartire i profughi nei Paesi. 500 mila persone sono pronte a partire, se questa non è emergenza umanitaria non so che cosa lo sia. Il Governo italiano - ha spiegato - dovrebbe spingere in questa direzione. Questa è´ la soluzione, si può fare giuridicamente, occorre una spinta politica forte perché mi rendo conto che nessun paese Ue vuole accogliere, ma il rischio è che si arrivi a una situazione ingestibile. Mi sembra però che l´Europa non ci senta".  
   
 

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