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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Giugno 2015
 
   
  TURISMO IN SARDEGNA, IL PANE NELLE PIAZZE DELL´ISOLA. FORTE VALORE IDENTITARIO LEGATO A EXPO

 
   
  Cagliari - Otto Comuni, uno per ogni Provincia, tutte le domeniche una volta alla settimana, prepareranno in piazza dal 12 luglio i pani tipici, artistici e rituali della tradizione isolana. La prima data sarà Borore. Poi Quartucciu, Giba, Olmedo, Sanluri, Perdasdefogu, Sant´antonio di Gallura e Samugheo. Il progetto "In nome del pane", realizzato dall´assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio in collaborazione con L´unione delle Pro loco Sardegna, è stato presentato oggi, in concomitanza con la Festa del pane di Expo, dall´assessore Francesco Morandi: "L´evento cade in un momento molto importante, in piena sintonia con lo spirito del’Esposizione universale - Nutrire il pianeta, energia per la vita - e con la riscoperta e la valorizzazione di una ricchezza propria delle comunità locali su cui dobbiamo fare un investimento importante". Due mesi di appuntamenti, sino a settembre, nei centri storici dell’isola durante i quali si riscoprirà l’originaria pratica della panificazione. L´iniziativa ripartirà quindi da maggio a ottobre del prossimo anno. Le giornate sulla riscoperta e la valorizzazione del cibo tradizionale e rituale, vedono il coinvolgimento di oltre trenta Comuni e dei musei del pane di Borore, di Monteleone Roccadoria e di Olmedo. Antica espressione civiltà rurale. "Il pane rappresenta in tutti i territori della Sardegna, e in particolare in quelli interni, l’espressione più antica della civiltà rurale pastorale legata ad arcaiche tradizioni civili e religiose", continua l’assessore Francesco Morandi. I passaggi preparatori che portano alla lavorazione del pane e tutte le sue componenti - forni, simboli, forme, ricami, macine, grani, lievito, farine, crusche - si tramandano da secoli ma sono purtroppo a rischio estinzione. "Il progetto che presentiamo oggi - spiega il titolare del Turismo - si prefigge pertanto di arrestare questo processo disgregante". Candidatura all´Unesco. L’iniziativa esprime un forte valore turistico, da un lato, per l’animazione territoriale, d’altra parte, per la grande opportunità di raccontare l´isola attraverso il cibo, di cui il pane è il primo simbolo. Da un recente studio a livello europeo emerge che la Sardegna possiede circa l’80 per cento dei pani tipici italiani, il restante 20 per cento è presente in prevalenza nell’Italia del sud: "Per questo motivo - osserva l´assessore - prevediamo la possibilità di proporre la candidatura a patrimonio immateriale dell’umanità all´Unesco dei nostri pani tipici, in linea con un progetto di ampio respiro e di forte valore identitario in grado di coinvolgere gran parte della regione, radicato soprattutto nei Paesi dell´interno, e di produrre un grande ritorno di immagine delle comunità locali". Pane sardo a Expo. Il richiamo a Expo è fondamentale: da domani, grazie alla collaborazione con la Federazione delle associazioni sarde in Italia, personale qualificato presenterà il territorio attraverso il cibo negli spazi della Regione a Milano. "L´esposizione universale ha una valenza di promozione della Sardegna tanto all’esterno quanto all’interno dell´isola - conclude l’esponente della Giunta Pigliaru - puntiamo così su un sistema di offerta molto vicino ai piccoli Comuni che hanno tantissimo da offrire e attiriamo l’attenzione sulla nostra destinazione e sulle grandi possibilità di fare turismo in maniera molto diversa da quella consueta".  
   
 

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