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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Giugno 2015
 
   
  URBANISTICA FVG: APPROVAZIONE PRELIMINARE DDL VARIANTI COMUNI/CONSUMO SUOLO

 
   
   Trieste, 25 giugno 2015 - La Giunta regionale ha approvato in via preliminare il disegno di legge in materia di varianti urbanistiche di livello comunale e contenimento del consumo di suolo. Il ddl chiarisce quali siano le competenze urbanistiche che rimangono nell´esclusivo ambito comunale, anticipando una parte sostanziale del contenuto della riforma urbanistica complessiva che sarà approvata entro la fine dell´anno. Si tratta quindi dei un primo "mattone" nel processo di applicazione della legge di riforma delle Autonomie locali (Lr 26/2015), ma anche un testo di raccordo tra la riforma urbanistica e la Legge Rilancimpresafvg. La seconda parte del propvvedimento, infatti, riguarda il contenimento del consumo di suolo ed in particolare il collegamento tra pianificazione territoriale e programmazione industriale e commerciale. Il testo normativo punta ad un contenimento dell´uso del suolo in considerazione dei risultati di uno studio eseguito dalla Regione sull´utilizzo delle aree edificate in rapporto a quelle già previste nei Piani regolatori comunali, ma non ancora edificate. Con riguardo alle attività produttive (zone D e H), su una superficie complessiva dell´intero Friuli Venezia Giulia di 785.709 ettari, nel periodo tra il 2002 e il 2014 le aree coperte sono passate dai 15.379 ettari ai 16.703, con un incremento dell´8,6 per cento. Nello stesso periodo le aree industriali sono cresciute di 849 ettari (da 13.666 a 14.516, + 6,2 p.C.) mentre le zone commerciali ricoprono nel 2014 una superficie di 474 ettari in più rispetto al 2002 (+ 2,7 p.C., da 1.712 a 2.186 ettari). Mediamente nelle zone D e H già previste nei Piani regolatori comunali, ma non ancora edificate, esiste ancora un circa 40 per cento di superficie da saturare. "A fronte a questi dati - ha sottolineato l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro - ci siamo posti l´obiettivo primario di bloccare ulteriori e non sempre motivate tendenze all´espansione o all´ampliamento di zone produttive e commerciali. Il tutto ben prima del traguardo dettato da un recente studio della Commissione europea, che prevede in particolare che l´incremento della quota netta di occupazione di terreno debba tendere ad arrivare a zero entro il 2050". "Con questo strumento legislativo - ha proseguito Santoro - più di 10 leggi e più di 250 relazioni di flessibilità diventano un´unica norma chiara per i Comuni e la Regione, introducendo un forte elemento di semplificazione e di certezza del diritto in questo settore. Inoltre con gli accorgimenti normativi relativi al consumo di suolo, possiamo iniziare seriamente a parlare di riduzione del consumo di suolo, motivando i nuovi interventi in modo puntuale e sostenendoli con piani industriale concreti, dal momento che, davanti al dato che circa metà delle aree industriali e commerciali già previste nei Piani regolatori comunali, risultano vuote e non ancora edificate, come Regione dobbiamo dare un forte segnale anche ai Comuni affinchè razionalizzino le nuove previsioni a vantaggio dell´esistente". Una "sfida ambientale", quella del risparmio del suolo, "che si rifletterà positivamente - così Santoro - sul tessuto sociale e sull´intera struttura economica della regione, e che richiede la piena collaborazione di tutte le pubbliche amministrazioni, anche per correlare equilibratamente ogni previsione urbanistica a all´effettive esigenze sia produttive che demografiche".  
   
 

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