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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2007
 
   
  NETCARITY: QUANDO LA TECNOLOGIA È AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEGLI ANZIANI

 
   
  Trento, 18 aprile 2007 - Sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate per migliorare la qualità della vita domestica delle persone anziane, ritardando anche la necessità di un ricovero in strutture assistenziali. È questo l’obiettivo di Netcarity, il progetto europeo cui partecipano il Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica (Irst) della Fondazione Bruno Kessler e la Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale, e che vede il Trentino giocare un ruolo essenziale come area pilota, insieme alla regione di Eindhoven nei Paesi Bassi. Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nella sede della Fondazione Kessler di via Santa Croce, a Trento, affrontando in una serie di interventi successivi il tema dell’invecchiamento della popolazione, dell’impatto atteso di Netcarity sulle politiche sociali e abitative del posizionamento del progetto nell’ambito delle politiche provinciali per la ricerca tecnologica e per lo sviluppo economico. A introdurre i lavori il direttore dell’Irst Mario Zen che ha sottolineato la forte presenza italiana e locale nel progetto Netcarity, “di fatto il nucleo originario che ha proposto la realizzazione del programma, a cui si sono poi aggregati centri di ricerca, università e industrie di altri quattro paesi europei. ” “Un progetto”, ha spiegato Fabio Pianesi, responsabile per l’Irst di Netcarity, “che mira allo sviluppo di tecnologie da integrare nell’ambiente domestico, per promuovere la salute e il benessere delle persone anziane. ” “L’anziano è una persona, l’anzianità una condizione normale della vita – ha detto invece l’assessore provinciale alle politiche sociali Marta Dalmaso – con le sue esigenze e i suoi bisogni, ma anche con le sue opportunità. Non dobbiamo inseguire il mito dell’eterna giovinezza, quanto sviluppare un progetto che consenta agli anziani di continuare ad essere risorse per la società. ” Il cammino già compiuto dalla Provincia autonoma di Trento si fonda su alcuni capisaldi: uno dei principali è far sì che l’anziano possa mantenere e sviluppare le sue potenzialità, per quanto possibile, rimanendo nella sua casa e nel suo ambiente di vita. Da qui l’impegno nel campo della demotica, iniziato già nel 2003 e poi proseguito attraverso successivi adeguamenti normativi. Da cui anche allo sviluppo del programma europeo “Azioni innovative”, che ha avuto come teatro la valle del Chiese, divenuta un vero e proprio laboratorio trentino per la domotica. Le nuove sfide vanno nella direzione di utilizzare tecnologie demotiche anche in favore dei disabili, comprese le persone con deficit cognitivi. Parliamo qui di un uso della tecnologia che rappresenta un supporto prezioso in una molteplicità di circostanze, che “libera” le persone da obblighi gravosi ma non si sostituisce ad esse, come sottolineato anche dall’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori. “Netcarity si inserisce strategicamente nel quadro complessivo delle politiche provinciali per la ricerca tecnologica e lo sviluppo economico – ha aggiunto l’assessore Salvatori - . Esso incrocia infatti le esigenze di rinnovamento del nostro sistema di welfare intercettando al tempo stesso le competenze sviluppate negli ultimi anni dai nostri ricercatori e riposizionandole nel più ampio scenario scientifico europeo. Ma soprattutto, il progetto prevede un forte coinvolgimento dell’utenza finale: l’attività di ricerca e implementazione delle nuove tecnologie sarà accompagnata e supportata in ogni fase da un’azione di ascolto delle esigenze e dei desideri delle persone anziane relative ad una vita indipendente, sicura e confortevole. ” Il convegno è stato arricchito anche dagli interventi di Gerhard Finking (Federal Ministry of Education and Research, Germania), Pietro Siciliano (Cnr-imm), Nicoletta Clauser (Dirigente Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo locale, Pat), Massimiliano Colombo (Direttore Istituto Regionale Studi e Ricerche Sociali), Massimo Zancanaro e Lorenzo Gonzo (ricercatori Irst), Luciano Malfer (Dirigente Politiche Sociali e Abitative, Pat). La discussione finale è stata coordinata da Enrico Franco. Il progetto Netcarity Il progetto europeo Netcarity (A Networked multisensor system for elderly people: health Care, safety and securIty in home environment) mira allo sviluppo di tecnologie da integrare nell´ambiente domestico, al fine di sostenere la sensazione di sicurezza e la volontà di indipendenza e il benessere psicologico, cognitivo ed emotivo delle persone anziane. Lo scopo è migliorare la qualità della vita domestica e ritardare il ricovero in strutture assistenziali o l´insorgenza di patologie dovute all´isolamento. Verrà sviluppata un’ infrastruttura tecnologica hardware e software avanzata che consenta un salto di qualità rispetto alla domotica tradizionale e offra un supporto efficace a servizi innovativi per il mantenimento e lo sviluppo di una rete sociale a distanza, al fine di combattere l´isolamento e facilitare le attività quotidiane. L’obiettivo è mettere a punto tecnologie per l´intrattenimento e il sostegno alle capacità cognitive, per l’accesso facilitato ai servizi alla persona disponibili sul territorio e per il monitoraggio di fughe di gas, incendi, intrusioni. Oltre alle divisioni di Tcc, Mis e Ssi dell’Irst, partecipano al progetto: Cnr (Istituto per la Microelettronica e Microsistemi), coordinatore del progetto, Mr&d Institute srl (Gallarate), Ikerlan S. Coop (E), Stichting Verpleging en Verzorging Einhoven (Nl), Provincia autonoma di Trento, Università di Pavia, Eberhard Karls - Uni. Tuebingen (D), Siemens Ag (D), Stichting Smart Homes (Nl), Ibm Ceska Republika Spol. S. R. O. (Cz), Kuijpers Beveilingingssytemen Bv (Nl), Steinbeis Gmbh & Co. Kg fuer Technologietransfer (D), A&o Systems&services Gmbh (D), Ceske Vysoke Uceni Technicke v Praze (Cz). Il progetto durerà 4 anni. Il Ruolo della Provincia, in collaborazione con l’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale La Provincia avrà il compito di coordinare, in collaborazione con l´Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale, una delle attività centrali del progetto Netcarity: il processo di User Centered Design, che prevede il diretto coinvolgimento di persone anziane, di loro familiari e di servizi sociali nel processo di design. Il territorio interessato sarà quello del Comune di Trento. Saranno realizzate molteplici attività di ricerca sociale per ascoltare le esigenze ed i desideri delle persone anziane relative alla vita indipendente, sicura e confortevole in casa ed elaborare i requisiti che orienteranno il lavoro degli sviluppatori di nuove tecnologie. Saranno considerate diverse esigenze della persona anziana: di maggiore sicurezza dell´abitazione, di facilitazione delle comunicazioni con i propri familiari e conoscenti, di rapporto facilitato con i servizi del territorio, di monitoraggio della salute a fini di prevenzione e di cura, di gestione delle emergenze in casa, di facilitazione nella gestione del menage domestico, di ampliamento delle possibilità di gestione del tempo libero. Il processo di User Centered Design prevede inoltre che le persone anziane partecipino alla sperimentazione, anche a domicilio, e alla valutazione delle nuove tecnologie e dei nuovi servizi che sono oggetto di studio. La Provincia sarà impegnata anche nella elaborazione di linee guida etiche che orienteranno le attività di ricerca tecnologica. Si intende cosi ricercare il massimo collegamento tra esigenze delle persone anziane e possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Il ruolo dell’Irst della Fondazione Bruno Kessler L´irst (Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica) della Fondazione Bruno Kessler partecipa al progetto Netcarity con un significativo impegno di tre divisioni di ricerca: la divisione Tcc (Tecnologie Cognitive e della Comunicazione), la divisione Mis (Microsistemi) e la divisione Ssi (Sistemi Sensoriali Interattivi). In particolare, la divisione Tcc avrà un ruolo cruciale nello User Centered Design della tecnologia. I ricercatori svilupperanno inoltre nuovi paradigmi di interazione uomo-macchina che non fanno uso dei computer tradizionali, ma che sfruttano interfacce più adatte alla popolazione anziana. A livello locale, verranno testati possibili servizi presso abitazioni di utenti reali. La divisione Mis parteciperà allo sviluppo e all’ottimizzazione di sensori che permettano di realizzare delle reti di monitoraggio e controllo per la prevenzione e il soccorso. In particolare, i laboratori Mis saranno impegnati nella messa a punto di un sistema di visione 3D a bassa risoluzione, utile per il riconoscimento di cadute, e nello sviluppo di microfoni a tecnologia Mems da integrare nell´ambiente domestico. Competenze all´interno della divisione Ssi verranno inoltre impiegate nello sviluppo di algoritmi avanzati per l’elaborazione delle immagini al fine di individuare eventi significativi all´interno della casa dell´anziano (cadute ecc. ). Il coordinatore per l’Irst del progetto è Fabio Pianesi. L’ambient Assisted Living L’invecchiamento della popolazione è una conquista delle società avanzate che apre a nuove possibilità e nello stesso mette davanti a nuove sfide. La ricerca di forme adeguate e sostenibili di promozione del benessere e di tutela della salute delle persone anziane è ormai un punto centrale dell’agenda delle politiche pubbliche. In questo quadro, un obiettivo ampiamente condiviso è disegnare ed attuare soluzioni, anche basate sull’utilizzo di tecnologia avanzata, che favoriscano la permanenza dell’anziano nella sua abitazione e nel suo ambiente di riferimento in condizioni di sicurezza e di benessere. La locuzione Ambient Assisted Living (Aal) indica un nuovo approccio allo sviluppo di tecnologie e servizi, promosso dall’Unione Europea, che risponde a tali necessità in modo innovativo, perché: • mira a ridisegnare l’ambiente domestico in modo che la persona residente possa svolgervi più efficacemente e più facilmente diverse attività quotidiane: quelle legate alla salute e alla cura della persona, ma anche quelle relative all’intrattenimento e al mantenimento delle relazioni sociali. • cerca di raccordare l’ambiente domestico con altri luoghi sociali per rendere più immediate le comunicazioni dell’anziano nella sua rete di relazioni familiari e sociali e più efficace la tutela assistenziale da parte dei servizi alla persona. A tal fine l’Aal adotta appropriate metodologie progettuali, quali la “Progettazione Centrata sulla Persona”, che coinvolge direttamente nel processo di design non solo la persona anziana, ma anche i suoi familiari ed i fornitori dei principali servizi alla persona. .  
   
 

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