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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2007
 
   
  PARCHI, MONTE DI PORTOFINO, LIQUORE DI MIRTO IN VETTA ANCHE SENZA NURAGHI E UN CASOLARE DIROCCATO DIVENTA UN AGRIRIFUGIO ECOLOGICO LAVORO IN CRESCITA PER I GIOVANI DELLA COOPERATIVA AGRICOLA IL GIARDINO DEL BORGO DI SAN FRUTTUOSO

 
   
  Si allunga la lista dei prodotti agro-alimentari tradizionali del Monte di Portofino. Dopo il miele, l´olio extravergine di oliva, gli aromi essiccati (timo, origano,rosmarino, salvia e maggiorana), la cooperativa agricola Il Giardino del Borgo di San Fruttuoso Capodimonte presenta il liquore di Mirto, liquore antico, legato al nome di Venere, dea dell´amore, ma soprattutto alla Sardegna. Senza però alcuna velleità di far concorrenza ai sardi, la cooperativa dei giovani del borgo, guidata da Andrea Leverone, è partita con una piccola produzione del liquore di mirto, in possesso della certificazione da agricoltura biologica. In tutto quest´anno sono state prodotte150 bottiglie di liquore di mirto con il metodo tradizionale dell´infusione in alcool di una decina di chili di bacche, raccolte a mano nelle fasce all´interno del Parco di Portofino. "Il mirto- spiega Emanuela Chinchella, socia della cooperativa- fa parte del tipico paesaggio del Monte di Portofino, fatto di dirupi, sentieri impervi, muretti a secco e piante di ulivo, con il mare attorno. Una novità molto apprezzata come digestivo dopo pasto dalla clientela dei ristoranti che ce lo hanno richiesto, al punto che le scorte stanno praticamente finendo". E sempre sul Monte di Portofino, i sette soci della cooperativa stanno portando a buon fine un progetto molto ambizioso. Obbiettivo: non solo prendersi di nuovo cura del territorio dopo decenni di abbandono e riportare l´agricoltura dove nel Medioevo i monaci benedettini l´avevano introdotta, ma anche ridare vita a un casolare diroccato, uno dei tanti che si incrociano lungo i sentieri che portano al borgo di San Fruttuoso. Il vecchio casolare casa di Molini sta diventando un punto di accoglienza e di ristoro per i molti visitatori del parco. Un agririfugio che già per i materiali utilizzati, vuole essere un tutt´uno con il passato e con la tradizione, senza tralasciare i vantaggi delle nuove tecnologie pulite. Casa di Molini avrà gli stessi muri in pietra di un tempo, nuove lastre di ardesia sul tetto, pavimenti e infissi costruiti con i legno di castagno delle zone più alte del Monte di Portofino, lavorato sul posto fino al taglio delle tavole. E poi il sughero per l´isolamento termico, i pannelli solari per l´acqua calda, la legna per il forno e per il riscaldamento. Nell´agririfugio di Molini ci saranno anche quattro camere per il pernottamento. .  
   
 

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