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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Luglio 2015
 
   
  MIGRANTI, ROSSI: "IL NODO DA AFFRONTARE RIGUARDA POVERTÀ E LAVORO"

 
   
  Firenze, 2 luglio 2015 - Mille e ottocento sono stati i migranti ospitati tra il 2011 e il 2013 in Toscana, con un modello di accoglienza diffuso affidato al volontariato e agli enti locali. "Altri tremila profughi – dice oggi il presidente della Toscana Enrico Rossi intervenendo all´Istituto universitario europeo di Fiesole – sono arrivati negli ultimi mesi. Sono numeri in crescita, ma ancora abbastanza contenuti e sostenibili. Certo serve una strategia chiara e attiva dell´Europa per affrontare un problema che non potrà che essere in crescita tumultuosa nei prossimi mesi se non si affrontano alla radice i problemi dell´instabilità politica di tutta l´area mediterranea, che per questo dovrebbe essere al centro delle politiche dell´Unione europea". "C´è un nesso inscindibile che lega democrazia e lavoro – annota il presidente -: l´esclusione sociale e la povertà sono uno dei principali alimenti del terrore, oltre che delle migrazioni". E su questo occorre lavorare. Per Rossi l´instabilità politica del Mediterraneo ha bisogno di una risposta che deve tenere insieme l´iniziativa diplomatica e militare da una parte e politiche di accoglienza civile e solidali dall´altra, che coinvolgano tutti gli Stati membri. "L´intervento per fermare l´onda montante del terrorismo fondamentalista spetta all´Onu – dice - , ma concrete politiche di accoglienza per i profughi e chi fugge da situazioni di guerra, povertà e terrore spettano a tutta l´Europa Rossi ribadisce anche il suo no ai muri minacciati dall´Ungheria, alla sospensione del trattato di Schengen o a interpretazioni troppo rigide del regolamento di Dublino. Le migrazioni sono un fenomeno globale e l´accoglienza, sottolinea, è un dovere chiesto dalla Costituzione, quella Costituzione scritta in un´Italia appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, povera e segnata dal conflitto, ma riconosce il diritto di asilo allo straniero a cui sia impedito l´esercizio delle libertà democratiche nel proprio paese.  
   
 

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