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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Luglio 2015
 
   
  AUTONOMIE LOCALI FVG: APPROVATO PIANO RIORDINO TERRITORIALE

 
   
  Trieste, 2 luglio 2015 - Su proposta dell´assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il Piano di riordino territoriale, con la delimitazione delle Unioni territoriali intercomunali (Uti). Nessuna novità rispetto al testo approvato in via preliminare, in quanto, come spiega lo stesso Panontin, l´esecutivo ha ritenuto di "confermare la decisione di non accogliere sette delle 12 richieste di spostamento da una Unione ad un´altra". "Abbiano esaminato a fondo le istanze che ci sono state presentate, con le relative osservazioni, ma abbiamo ritenuto che alla luce dei criteri fissati dalla legge 26 del 2014 di riordino delle Autonomie locali non vi siano motivazioni sufficienti per accoglierle, per cui abbiamo ribadito quanto già stabilito". Dunque, il testo definitivo della delibera sancisce lo spostamento di cinque Comuni, rispetto alle 12 richieste avanzate di modifica dei perimetri delle Uti. Parallelamente "abbiamo preso atto della scelta del Comune di Lignano di aderire all´Uti della Bassa friulana occidentale". In questo contesto rimane confermata anche la composizione della Uti della Valcanale e Canal del Ferro, come del resto deciso dallo stesso Consiglio regionale, che aveva accolto una richiesta di deroga alla legge 26 presentata dalle amministrazioni comunali di quell´area e la contestuale ridefinizione del perimetro dell´Uti dell´Alto Friuli. A margine dell´approvazione del provvedimento, rispetto ai ricorsi presentati al Tar da diverse Amministrazioni l´assessore Panontin ha spiegato che la Regione intende difendere la propria posizione. "Confido che il giudice competente sancirà la correttezza della nostra impostazione, sono ragionevolmente ottimista in proposito", ha affermato, sottolineando che le aperture dimostrate dalla Regione stessa in questi ultimi mesi "avrebbero fatto sperare in un atteggiamento diverso da parte dei ricorrenti". Tuttavia "pur mantenendo la barra dritta, senza irragionevoli rigidità, cercherò in ogni modo di trovare un punto di equilibrio con chi in questa fase resiste al cambiamento, per superare una conflittualità che non giova certo al benessere delle nostre comunità".  
   
 

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