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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Luglio 2015
 
   
  REGIONE TOSCANA AI 146 SINDACI SENZA PROFUGHI: IMPEGNO PER L´ACCOGLIENZA

 
   
  Firenze 2 luglio 2015 - Rompere gli indugi e prepararsi ad affrontare l´emergenza in corso individuando nei propri Comuni ´siti o immobili idonei´ ad ospitare piccoli nuclei di profughi, nel pieno rispetto del dovere all´accoglienza sancito dall´articolo 10 della Costituzione e della leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche (articolo 120 del Titolo V). Questo è l´invito che il presidente della Regione Enrico Rossi e la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti hanno rivolto attraverso una lettera a 146 sindaci di altrettanti Comuni toscani che, ad oggi, non hanno ancora aderito al programma di accoglienza predisposo dalla Regione per fronteggiare l´emergenza migranti. Con questa lettera, che costituisce "una richiesta, non un richiamo né certamente un obbligo", Rossi e Biagiotti fanno appello al senso di responsabilità ed al rispetto istituzionale dei primi cittadini e ricorda loro che "il flusso di profughi e migranti che ormai quotidianamente attraversano il Mar Mediterraneo" rappresenta "un grande problema che riguarda l´intero Paese e a cui nessuno può sottrarsi". "Alla Regione Toscana - spiegano - è stato chiesto uno sforzo ulteriore rispetto a quanto già affrontato nei mesi scorsi, basato su una equa ripartizione delle quote tra le regioni d´Italia". E ricordano il modello di accoglienza promosso dalla Toscana e già sperimentato con successo nel 2011, un modello che "non prevede grandi concentrazioni di persone in pochi centri di accoglienza, ma al contrario l´inserimento di piccoli gruppi in situazioni di accoglienza accompagnate dal coinvolgimento, in primo luogo, delle Amministrazioni locali, dell´associazionismo e dal volontariato del territorio". Rossi e Biagiotti, dunque, chiedono anche ai sindaci fino ad oggi rimasti in disparte di farsi carico della gestione di un´emergenza che coinvolge tutta la Nazione e tutto il Mediterraneo, forti della "consapevolezza che ogni Comune della Toscana ha una tradizione, esperienze concrete e potenzialità, per esprimere davvero la cultura della solidarietà e dei diritti umani per la quale questa terra è famosa nel mondo".  
   
 

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