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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Luglio 2015
 
   
  BOLZANO, COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ INCONTRA LA 1A CRIMINOLOGA SOCIALE BRANDãO

 
   
  Bolzano, 7 luglio 2015 - La prima criminologa sociale Rafaella Brandão di recente in Alto Adige su invito della Commissione provinciale per le pari opportunità ha partecipato a una sua seduta. Durante visita l´avvocata originaria del Brasile ha informato le donne della Commissione sulla sua attività legata alla tematica della iolenza contro le donne. Donne vittime di violenze, ma anche case-donna e centri d´ascolto antiviolenza, i temi al centro dell´incontro. Rafaella Brandão ha descritto il problema della violenza contro le donne dal suo punto di vista e ha confrontato la situazione in Alto Adige con la situazione nel suo paese d´origine. In Brasile con la cosiddetta legge "Maria-da-penha" sono state introdotte importanti novità. Nelle unità di polizia ci sono alcuni nuclei composti esclusivamente da donne. Inoltre le donne, quando presentano denuncia, vengono poste automaticamente sotto protezione, la polizia sorveglia l´alloggio e tiene a distanza l´autore dell´aggressione. Dall´entrata in vigore della legge, queste e altre misure hanno contribuito ad un aumento considerevole delle denunce. L´avvocata Brandão, che ha effettuato un tirocinio presso la Casa delle Donne di Bressanone, ha riferito sulle sue esperienze e sulla necessità di sostenere le donne dopo la loro uscita dalla casa delle donne. Tante donne straniere nel loro paese d´origine non hanno potuto frequentare la scuola e pertanto non sanno né leggere né scrivere. Di conseguenza per queste donne è molto difficile trovare un lavoro e mantenersi da sole. Progetti di formazione mirati potrebbero porre rimedio a tale situazione. Le donne della Commissione presenti all´incontro hanno riconosciuto la necessità di ulteriori interventi. Per la Presidente della Commissione provinciale Ulrike Oberhammer una delle principali priorità è la protezione delle vittime. Ripetutamente le vittime hanno riferito che le denunce non sono state accolte e che sono state mandate a casa senza aver ottenuto un risultato. L´istituzione di unità speciali sarebbe un primo passo importante. Inoltre le vittime dopo la presentazione della denuncia devono essere messe sotto protezione immediatamente e sia l´alloggio che il posto di lavoro devono essere periodicamente sorvegliati. Troppo spesso le donne rinunciano a sporgere denuncia per paura di ulteriori violazioni e diventano doppiamente vittime. Le suddette misure, da un lato, incoraggerebbero le donne a presentare denuncia e, dall´altro, terrebbero a distanza gli aggressori, in considerazione del fatto che altrimenti rischierebbero di essere direttamente arrestati. Purtroppo una rilevazione sui centri d´ascolto anti-violenza e sulle case delle donne pubblicata recentemente dall´Istituto Provinciale di Statistica Astat dimostra che la violenza di genere anche in Alto Adige non è in diminuzione. "Ogni donna vittima di violenza è una donna di troppo, per questo devono essere adottate tempestivamente misure per proteggere le vittime" sottolinea Ulrike Oberhammer.  
   
 

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