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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Luglio 2015
 
   
  POSTE IN LOMBARDIA: CHIUSURA UFFICI DERIVA DA LEGGE NAZIONALE

 
   
  Milano, 8 luglio 2015 - L´iter che sta portando alla chiusura di alcuni uffici postali in Lombardia e alla razionalizzazione del servizio in altre sedi "deriva da una legge dello Stato, votata dal Parlamento, ossia il Decreto Scajola del 2008. Questa legge, attuata tramite una delibera Agcom del 2014, pretende che Poste Italiane compia ogni anno una ricognizione sugli oltre 13.000 uffici della sua rete". Lo ha ricordato il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava, rispondendo a una Interrogazione a Risposta Immediata, in Consiglio regionale. Tavolo Regionale - "Grazie all´intervento di Regione Lombardia - ha proseguito Nava - il piano, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 13 aprile 2015, è stato sospeso a livello nazionale e poi modificato. I criteri in base ai quali sono state chieste a Poste Italiane le modifiche (presenza di sportelli bancari, distanza dall´Ufficio postale più vicino, trasporto pubblico e Comuni oggetto di fusione) sono stati condivisi all´unanimità dal Tavolo regionale, al quale hanno partecipato anche Anci e Upl". Fatto Il Possibile - "La serietà del lavoro che abbiamo svolto - ha sottolineato Nava - ci ha permesso di ottenere la rinuncia, da parte di Poste italiane, a chiudere 15 sedi su 61, ossia il 25 per cento. Abbiamo fatto il possibile per salvaguardare gli uffici postali della Lombardia e per venire incontro alle esigenze segnalate dagli amministratori locali, ottenendo un risultato che io ritengo positivo". Appello A Parlamentari - "Per il futuro - ha concluso il sottosegretario - potrebbe essere utile un´azione congiunta con Anci Lombardia e Upl, per sensibilizzare i parlamentari lombardi ad avanzare proposte di modifica delle norme che regolano l´attività di Poste Italiane".  
   
 

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