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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2007
 
   
  CINESI, PER LA TOSCANA NON C´È NESSUN RISCHIO MILANO "AUMENTARE I CONTATTI TRA LE DUE COMUNITÀ, PER EVITARE CHE SI CREINO FORTEZZE NELLE CITTÀ"

 
   
   Firenze, 18 aprile 2007 - "Dobbiamo accrescere i punti di contatto tra le nostre due comunità, senza che i cinesi rinuncino alla loro identità ma in modo che gli stessi cinesi non costruiscano fortezze inespugnabili dentro le città. Se ci riusciremo, faremo un grande passo in avanti sulla vie dell´integrazione". E´ quanto ha sottolineato il presidente Claudio Martini al nuovo console generale della Repubblica popolare cinese Gu Honglin, incontrato nel pomeriggio a Palazzo Bastogi a Firenze. Un colloquio che si è protratto per oltre mezzora, in cui Martini ed il nuovo console hanno parlato degli immigrati che vivono in Toscana, dei rapporti tra le due comunità e dei rapporti economici tra Toscana, l´Italia e la Cina. "Rompere la fortezza in cui vivono a volte le comunità cinesi è possibile, anche se non facile - ha convenuto il console - L´italia e la Toscana sono da sempre molto ospitali. Occorre però tempo. Rimangono da superarare difficoltà legate alla conoscenza della lingua, anche se molti giovani che sono cresciuti qui oramai parlano benissimo l´italiano, a volte sanno addirittura peggio il cinese, e questo agevola i rapporti tra le due comunità". In Toscana nessuno rischio Milano all´orizzonte, comunque. A Prato, che è la più grande comunità cinese in Toscana e non solo in Toscana, vivono tra i 20 e 25 mila cinesi. Un po´ meno a Firenze. "E tutti - sottolinea il console - sono rimasti tranquillamente a casa. Quanto è successo a Milano rimane un caso isolato, che non va neppure esagerato nella portata e che resta un episodio che ha coinvolto solo pochi cinesi ed alcuni vigili urbani". Chi si è trasferito in Toscana e in Italia hanno scelto di vivere qui per tutta la vita, spiega il console. E vuole rispettare le regole. Sono pochi i cinesi che oggi emigrano pensando domani di tornare. Molti però chiedono di essere sepolti in patria, in ossequio alla tradizione che vuole che una famiglia sia tutta riunita all´interno di uno stesso cimitero. Il presidente Martini nel corso dell´incontro si è anche soffermato sul problema del rispetto della legalità, delle norme commerciali e a salvaguardia dell´ambiente e degli orari di lavoro, "che non riguarda solo i cinesi ma interessa anche la comunità cinese". I cinesi che vogliono rispettare le regole sono la stragrande maggioranza, ripete il console. Naturalmente, tra i cinesi come tra gli italiani, c´è chi non lo fa. E la soluzione, per il console, passa anche da un maggior controllo da parte degli organi preposti. Al nuovo console cinese il presidente Martini ha fatto dono di un libro sulla Toscana. .  
   
 

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