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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2015
 
   
  ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, POSITIVO IL BILANCIO 2014 DELL’INDUSTRIA ITALIANA DELLA MACCHINA UTENSILE: RIPARTONO GLI INVESTIMENTI ITALIANI IN SISTEMI DI PRODUZIONE. CRESCITA ANCHE NEL 2015. FIERA

 
   
  Milano, 9 luglio 2015. È positivo il bilancio 2014 dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha visto crescere la produzione trainata dalla ripresa del consumo interno. Del risveglio della domanda italiana hanno beneficiato principalmente le consegne dei costruttori, protagoniste di un deciso incremento. Grazie alla positiva performance, l’industria italiana ha rafforzato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori, e si è confermata terza nella classifica degli esportatori. In particolare, nel 2014, la produzione, in crescita del 7,9%, si è attestata a 4.840 milioni di euro, trainata dalla ripresa del consumo interno, cresciuto del 33,8% a 2.738 milioni di euro, che ha favorito le consegne dei costruttori italiani salite, del 44%, a 1.587 milioni, e delle importazioni, in crescita, del 21,9%, a 1.151 milioni di euro. Di segno opposto le esportazioni, in calo del 3,9% a 3.253 milioni di euro, risultato attribuibile, almeno in parte, alla scelta dei costruttori di presidiare anzitutto il mercato domestico tornato finalmente a consumare. Questo, in sintesi, il quadro 2014 illustrato dal presidente Luigi Galdabini, questa mattina, in occasione dell’annuale assemblea dei soci Ucimu-sistemi Per Produrre, cui è intervenuto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. All’incontro, ospitato da fieramilano, hanno preso parte circa 300 persone tra imprenditori, istituzioni, rappresentanti dei media. La ripresa dell’industria italiana di settore troverà conferma anche nel 2015, come emerge dai dati di previsione elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu. In particolare, nel 2015, tutti i principali indicatori segneranno incremento: la produzione salirà, del 5,2%, a 5.090 milioni di euro, il consumo si attesterà a 2.895 milioni di euro, il 5,7% in più rispetto all’anno scorso, trainando sia le consegne dei costruttori, attese in crescita del 4,3% a 1.655 milioni, sia le importazioni (+7,7%). Torneranno di segno positivo anche le esportazioni che, in crescita del 5,6%, raggiungeranno quota 3.435 milioni di euro. Il rapporto export su produzione, ridimensionatosi nel 2014 per effetto della domanda italiana, resterà stabile attestandosi al 67,5%. Luigi Galdabini, presidente Ucimu ha rilevato: “dopo un 2013 da dimenticare, nel 2014, l’industria italiana di settore è tornata a crescere, dando inizio a un trend positivo che trova già conferma nei dati 2015. L’anno appena trascorso - ha aggiunto Galdabini - sarà però ricordato per la ripresa della domanda italiana che sembra essersi svegliata dal torpore in cui era caduta”. “La crescita degli investimenti in macchine di produzione è, d’altra parte, una buona notizia per tutto il paese perché documenta un generale riavvio dell’attività manifatturiera per molti comparti produttivi quali, ad esempio, automotive e aerospace. Ma, se è vero che l’ottimismo è necessario per sostenere questo nuovo corso appena avviato, è altrettanto vero che non “basta”; soprattutto perché la crescita che abbiamo di fronte agli occhi, in realtà, appare ancora debole e non sufficiente a recuperare del tutto il terreno perso con la crisi del 2009”. “Dobbiamo dire che, anche se a volte in modo scomposto, le autorità di governo hanno dimostrato di “voler dare una scossa all’Italia”: la riduzione dell’Irap, il Jobs Act, il credito di imposta per la ricerca sono tutti provvedimenti da intendersi in quella direzione. Ottimo poi il rifinanziamento per tutto il 2015 della Nuova Sabatini che ha permesso di attivare finanziamenti per circa 2 miliardi di euro tra marzo 2014 e maggio 2015, e il bonus macchinari che, però, purtroppo non è stato prorogato”. “Questi due provvedimenti - ha rilevato Luigi Galdabini - hanno concorso in modo determinante alla ripresa del consumo italiano ma soprattutto il loro merito è stato quello di aver contribuito al mantenimento della competitività della manifattura del paese, stimolando l’acquisizione di nuovi mezzi di produzione indispensabili per assicurare al made in Italy gli standard necessari per vincere la concorrenza straniera”. “Per questa ragione - ha aggiunto il presidente di Ucimu - chiediamo al presidente Squinzi che Confindustria faccia sua la proposta di ripristino del Bonus Macchinari, misura che permette la deduzione dalle imposte degli investimenti in macchinari ad alta tecnologia, così come quella che prevede un sistema di incentivi alla sostituzione dei macchinari obsoleti installati in Italia, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi richiede”. “Detto ciò - ha concluso Luigi Galdabini - occorre comunque ribadire la necessità di misure specifiche capaci di sostenere, in modo strutturato, il rilancio del mercato domestico e del manifatturiero italiano. Complementare a questi provvedimenti dovrebbe essere la liberalizzazione degli ammortamenti dei beni strumentali acquistati e la revisione dei coefficienti di calcolo degli stessi, fermi al 1988”.  
   
 

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