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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2015
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: IL FUTURO DELLA GRECIA: IL DIBATTITO CON IL PRIMO MINISTRO GRECO ALEXIS TSIPRAS LA PLENARIA DISCUTE DELL´EUROSUMMIT

 
   
  Strasburgo, 9 luglio 2015 - L´8 luglio la crisi greca è stata al centro di un acceso dibattito tra gli europarlamentari e il Primo ministro greco Alexis Tsipras. Alcuni deputati europei l´hanno criticato di non aver presentato nessuna proposta concreta all´Eurosummit del 7 luglio, mentre altri deputati gli hanno chiesto apertamente di far uscire la Grecia dalla zona Euro. Il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha aperto il dibattito dicendo: "Stiamo correndo contro il tempo. Non sono qui per commentare le ragioni del referendum greco. Ciascuno ha le sue opinioni. Dobbiamo passare alla fase successiva". Anche il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker è intervenuto nel dibattito: "La risposta alla crisi greca sta nel rafforzamento dell´Unione economica e monetaria". "La crisi greca è la semplice manifestazione dell´inabilità della zona Euro a trovare una soluzione a lungo termine", ha dichiarato il Primo ministro greco Alexis Tsipras. "Il problema è che l´aiuto finanziario dell´Ue ha beneficiato solo le banche e non la popolazione greca. Per questo motivo i cittadini greci non possono più sopportare il peso dei vari programmi di austerità", ha aggiunto Tsipras. Il leader del Gruppo del Partito popolare, il tedesco Manfred Weber, ha apertamente criticato Tsipras per l´assenza di proposte concrete durante l´Eurosummit del 7 luglio: "Lei non fa altro che provocare, noi cerchiamo un compromesso. Lei cerca il fallimento, noi il successo. Lei non ama l´Europa, noi sì". "Lei sta mentendo au suoi cittadini", ha poi aggiunto. "Ci sono le condizioni per un accordo", ha affermato il Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella. "Ora è compito del governo greco trovare le riforme che possano incentivare l´occupazione, combattere la corruzione e l´evasione fiscale. Queste misure non sono necessarie perché lo chiede l´Europa, ma perché beneficeranno la Grecia sul lungo periodo. Inoltre penso sia anche giusto parlare di ristrutturazione del debito", ha aggiunto Pittella. Il polacco Ryszard Legutko del Gruppo dei Conservatori ha chiesto ai suoi colleghi del Parlamento europeo: "Chi e cosa stiamo cercando di salvare? L´unione monetaria? La Grecia? La credibilità del governo greco? I creditori? La reputazione di Angela Merkel? O l´infallibilità dell´Unione?" "Stiamo scivolando verso il Grexit", ha ammonito il liberale belga Guy Verhofstadt. "Ma negli ultimi mesi non stiamo solo scivolando, stiamo correndo!". Gabriele Zimmer del Gruppo Gue/ngl ha commentato: "Bisogna rispettare il voto dei cittadini greci e trovare una soluzione sostenibile". L´europarlamentare tedesca Rebecca Harms del Gruppo dei Verdi/ale ha chiesto al Primo ministro greco di presentare delle misure concrete e di non limitarsi alle dichiarazioni. L´inglese Nigel Farage (Efdd) ha ancora una volta criticato l´introduzione dell´Euro mentre la francese Marine Le Pen (Enf) ha dichiarato: "L´euro e l´austerità sono due gemelli siamesi". L´eurodeputato greco Eleftherios Synadinos del Gruppo dei Non-iscritti ha sostenuto che il popolo greco sarà in grado di esistere e sopravvivere anche al di fuori della zona Euro. Le conclusioni del dibattito - Alla fine del dibattito il Primo ministro greco ha ancora preso la parola sostenendo che a dispetto di quanto sotenuto da alcuni parlamentari la Grecia haavanzato delle proposte concrete. Ha anche ricordato l´annullamento del 60% del debito tedesco nel 1953, aggiungendo: "Certe volte la più grande legge di tutte le leggi umane è la giustizia per gli esseri umani". Il Presidente Juncker ha dichiarato: "È stato un errore lasciare il tavolo dei negoziati. Avremmo probabilmente trovato un compromesso". Mentre il Presidente Tusk ha commentato così la fine del dibattito: "Dobbiamo essere uniti, non perché l´idea di un´inità è una bella idea, ma perché è indispensabile per fare delle scelte. Questo non è solo l´ultimo campanello d´allarme per la Grecia, ma per l´Europa intera".  
   
 

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