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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Luglio 2015
 
   
  IL SACCHEGGIO DI SITI CULTURALI - COME L´EUROPA PUÒ AIUTARE A FERMARLO?

 
   
  Bruxelles, 15 luglio 2015 - Distruggere deliberatamente e saccheggiare i siti archeologici e il traffico di oggetti d´arte in guerra zone importo di «genocidio culturale» devono essere classificati come crimini di guerra, è quanto sostenuto in un´udienza pubblica tenuta dalla commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo nel pomeriggio di Lunedi. I deputati e gli esperti hanno ribadito la necessità di una legislazione internazionale armonizzata in questo settore. I deputati hanno sostenuto che questo tipo di minaccia richiede una risposta e una maggiore cooperazione tra tutte le organizzazioni internazionali. "Con questo incontro abbiamo finalmente posto le basi per la pianificazione di una strategia europea per la lotta contro la distruzione del patrimonio culturale da Iside / Daesh e limitare il commercio illegale, grazie alla Corte penale internazionale il rappresentante che ha confermato che non ci sono le condizioni legali da considerare intenzionale distruzione come un crimine contro l´umanità e la possibilità di coinvolgere caschi blu delle Nazioni Unite in questo settore ", ha detto il presidente di commissione Silvia Costa (S & D, It). "Iccrom e l´Interpol hanno sottolineato la necessità di una legislazione Ue sulle importazioni di beni culturali e per rafforzare la base di dati Psiche, insieme ad un maggior coordinamento delle organizzazioni internazionali come l´Unesco e Icom Pe nell´ambito della diplomazia culturale europea", la signora Costa aggiunto. Combattere il mercato nero dei beni culturali - una fonte sostanziale di finanziamento del terrorismo. Recenti casi di saccheggio culturale in aree storiche del Medio Oriente, in particolare Siria e Iraq, da organizzazioni come Stato islamico (Is) e l´enorme volume di arte contrabbando fatturato degli oggetti utilizzati per finanziare il terrorismo richiedono una risposta urgente, ha detto i deputati. L´esempio recente di restituzioni volontari di oggetti d´arte quotate ad avere una provenienza illecita potrebbe incoraggiare gli Stati europei a ratificare le convenzioni nazionali esistenti rapidamente e fare di più per far rispettare tale normativa, con sanzioni dure contro i trafficanti, ha detto gli esperti. Essi hanno inoltre proposto che l´Ue dovrebbe contribuire a creare "zone franche" per beni culturali e aiutano a controllare il mercato nero per loro. La cooperazione internazionale urgente per prevenire attacchi sul patrimonio - Gli esperti dell´Unesco, l´Interpol, la Corte penale internazionale, le Università di Siena e di Ginevra e il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali tutti hanno dimostrato che gli strumenti di intervento per evitare che esistano tali atti e possono essere attivati. Coloro che lavorano già e volta a ridurre il saccheggio sostanziale nel lungo periodo includere un´arte banca dati degli oggetti rubati messo in linea da Interpol e direttamente accessibili al pubblico, i costumi e cooperazione di polizia per identificare e cogliere oggetti illegalmente importate o immesse sul mercato, e formazione per permettere esperti per identificare e list sites e beni culturali, tra cui «le squadre di soccorso», in caso di tempo di guerra o di catastrofi nazionali. Tutte queste attività sono purtroppo fortemente limitate dalla legislazione frammentata e debole cooperazione giuridica o politica a livello internazionale, hanno detto gli esperti. E ´inoltre urgente rafforzare la cooperazione, non solo tra gli Stati, ma anche tra le varie organizzazioni internazionali, università e altri soggetti, ha detto membri del Parlamento Europeo. Eventuali norme Ue? Chiamate I deputati non se ne andranno senza risposta. Rappresentanti della Commissione europea in udienza hanno confermato che uno studio sarebbe stato presto fatto sul traffico di oggetti d´arte sul territorio dell´Unione europea, concentrandosi sulle importazioni, per accertare fino a che punto è necessaria una legislazione più dettagliata armonizzata.  
   
 

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