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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Luglio 2015 |
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DOMANDE E RISPOSTE SULLA PROPOSTA DI REVISIONE DEL SISTEMA PER LO SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONI DELL´UE (ETS)
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Bruxelles, 16 luglio 2015 - Perché oggi la Commissione ha proposto una revisione del sistema Ets dell´Ue? La Commissione europea ha presentato una proposta legislativa di revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell´Ue (Ets), in linea con il quadro di politica climatica ed energetica a orizzonte 2030 concordato dai leader dell´Ue nell´ottobre 2014. La proposta è parte integrante della costruzione di un´Unione dell´energia resiliente con politiche lungimiranti per il clima, una priorità politica essenziale della Commissione Juncker, lanciata nel febbraio 2015. Si tratta di un primo passo per realizzare l´obiettivo dell´Ue di ridurre le emissioni di gas a effetto serra nell´Unione di almeno il 40% entro il 2030, parte del nostro contributo al nuovo accordo mondiale sul clima che si prevede di adottare a Parigi nel dicembre prossimo. La proposta trasmette un messaggio forte alla comunità internazionale in un momento cruciale in cui anche altri partner importanti come il G7 e la Cina hanno dimostrato la loro ferma determinazione. Il sistema per lo scambio di quote di emissioni nell´Ue è il più grande mercato di carbonio nel mondo. La proposta odierna mira a far sì che tale sistema — pietra angolare della politica dell´Ue per il clima — resti il modo più efficiente per ridurre le emissioni nei decenni a venire, sulla base dell´esperienza di imprese e autorità pubbliche acquisita nei primi dieci anni di attuazione. Il sistema dovrebbe continuare ad incoraggiare altri partner internazionali, come la Cina, a servirsi della fissazione del prezzo del carbonio come leva per arrivare a una graduale ma sostenibile decarbonizzazione delle economie nella prospettiva del vantaggio che ne trarranno le generazioni future. Un´azione ambiziosa per il clima crea opportunità economiche e apre nuovi mercati per tecnologie a basse emissioni di carbonio. La proposta odierna conferma che l´azione per il clima e la competitività vanno di pari passo. Il sistema Ets dell´Ue riveduto fornisce maggiori incentivi per l´innovazione e continua a garantire che le industrie europee restino competitive sui mercati internazionali. Si metteranno a disposizione fondi supplementari provenienti dal sistema Ets dell´Ue, che saranno destinati all´innovazione a basse emissioni di carbonio — per la prima volta anche nei settori industriali ad alta intensità energetica — e alla modernizzazione dei sistemi energetici negli Stati membri più poveri. In tal modo si stimolerà ulteriormente la diffusione delle energie rinnovabili e di altre tecnologie a basse emissioni di carbonio ed efficienti sotto il profilo energetico che costituiscono, accanto alla decarbonizzazione, ulteriori obiettivi chiave dell´Unione dell´energia. Infine, una revisione del sistema Ets dell´Ue — sulla base della riserva stabilizzatrice del mercato recentemente approvata — consentirà di rafforzare il funzionamento del mercato interno dell´energia e di migliorare i segnali sull´evoluzione a lungo termine dei prezzi, a vantaggio degli investimenti. La proposta odierna contribuirà pertanto a un migliore funzionamento del mercato dell´energia elettrica a livello europeo, che rappresenta il mezzo migliore di assicurare l´approvvigionamento di energia elettrica più economicamente efficiente possibile ai consumatori privati e alle industrie. 2. Quali saranno i vantaggi per i cittadini europei, l´industria e gli Stati membri? La revisione proposta comporta vantaggi economici e ambientali molteplici. Contribuirà ad affrontare i cambiamenti climatici aumentando il ritmo degli sforzi dell´Ue per ridurre le emissioni di Co2. La riduzione delle emissioni riduce anche l´inquinamento atmosferico, migliorando la salute dei cittadini, e rende l´Europa meno dipendente dalle importazioni di combustibili fossili. La proposta sul tavolo mira a rafforzare e rendere più efficiente il sistema Ets per contribuire a istradare l´Ue verso un´economia a basse emissioni di Co2. Offre alle imprese e all´industria notevoli opportunità di sviluppo e di accesso a nuove tecnologie e nuovi mercati, stimola l´innovazione e contribuisce a promuovere l´occupazione e la crescita. Inoltre, la proposta sostiene la transizione verso un´economia a basse emissioni di Co2 aumentando la disponibilità di fondi per i bisogni di investimento degli Stati membri più poveri. Allo stesso tempo, la Commissione riconosce i rischi in cui possono incorrere alcune imprese esposte alla concorrenza internazionale se le altre grandi economie non compiranno sforzi analoghi. Per questo motivo, la proposta prevede anche garanzie per la competitività internazionale delle industrie dell´Ue ad alta intensità energetica. Anche la riduzione degli oneri amministrativi è un elemento importante. In base alla proposta gli Stati membri conserveranno la facoltà di escludere dal sistema Ets dell´Ue impianti di piccole dimensioni, comprese le piccole e medie imprese a basse emissioni, a condizione che siano interessati da misure equivalenti. 3. In che modo la revisione del sistema Ets dell´Ue contribuisce agli sforzi internazionali per il clima? La riduzione delle emissioni dell´Ue darà un contributo importante agli sforzi internazionali per limitare l´aumento della temperatura media globale a meno di 2ºC rispetto ai livelli preindustriali. L´obiettivo di "almeno il 40%" applicato all´economia nel suo complesso dimostra l´impegno costante dell´Ue a garantire che a dicembre a Parigi si giunga a un accordo globale sul clima che sia ambizioso e contenga impegni giuridicamente vincolanti per tutte le parti. La proposta odierna rappresenta il proseguimento di questo sforzo e contiene il primo dei principali provvedimenti per realizzare l´ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni. Le decisioni che saranno adottate a Parigi dovranno mobilitare finanziamenti per il clima, trasferimenti di tecnologie e il rafforzamento delle capacità per le Parti ammesse a fruirne, in particolare quelle dotate di meno capacità. I finanziamenti pubblici per il clima continueranno ad avere un ruolo importante nella mobilitazione delle risorse dopo il 2020. In attesa di queste decisioni, la proposta odierna invita gli Stati membri a utilizzare una parte dei proventi delle aste del sistema Ets dell´Ue per finanziare l´azione per il clima in paesi non appartenenti all´Ue, anche per quanto riguarda le azioni di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Sarà responsabilità degli Stati membri destinare una parte dei ricavi provenienti dal sistema per lo scambio di quote di emissioni al sostegno di azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici nei paesi terzi, compresi i paesi in via di sviluppo. 4. Quale sarà l´impatto sulla quantità totale delle quote? Il totale delle quote diminuirà del 2,2% ogni anno a partire dal 2021. Dal 2013, le quote Ets sono state distribuite principalmente mediante aste tenute dagli Stati membri. Nell´attuale periodo di scambi (2013-2020), il 57% del totale delle quote sarà messo all´asta e quelle rimanenti potranno essere assegnate a titolo gratuito. La percentuale di quote da mettere all´asta rimarrà invariata dopo il 2020. Con i proventi della vendita all´asta delle quote gli Stati membri possono finanziare diverse azioni, come ad esempio programmi a favore delle energie rinnovabili o anche misure sociali a sostegno di una "transizione giusta ed equa" verso un´economia a basse emissioni di Co2 per le imprese, i loro dipendenti e i consumatori, oltre a sostenere azioni internazionali per il clima nei paesi terzi, compresi i paesi in via di sviluppo. 5. In che modo il sistema dell´assegnazione gratuita migliorerà dopo il 2020? Poiché il totale di quote disponibili è limitato e in calo, occorre riformulare il sistema di assegnazione gratuita per distribuire le quote disponibili nel modo più efficace ed efficiente possibile. Le modifiche proposte mirano a ridurre al minimo la necessità di un fattore di correzione[1] e a garantire alle imprese un contesto di prevedibilità. L´assegnazione di quote gratuite si incentrerà nei settori a più alto rischio di rilocalizzazione della produzione fuori dell´Ue. I fondamenti dell´assetto attuale resteranno in vigore anche dopo il 2020, ma saranno migliorati singoli elementi in linea con l´accordo sottoscritto dai leader dell´Ue nell´ottobre 2014. I parametri di riferimento saranno adeguati al progresso tecnologico nei diversi settori. I valori attuali si basano su dati del 2007-2008 e non rispecchiano lo stato della tecnologia dopo il 2020. Dati di produzione - il sistema diventerà più flessibile perché migliorerà la capacità di tenere conto degli aumenti e dei cali di produzione e di adeguare di conseguenza i quantitativi di assegnazioni gratuite. Un determinato numero di quote gratuite sarà accantonato per impianti nuovi e in espansione. Rilocalizzazione delle emissioni – come già avviene attualmente, anche dopo il 2020 tutti i principali settori industriali saranno considerati a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di Co2. Costi indiretti delle emissioni[2] – gli Stati membri sono incoraggiati a utilizzare i proventi delle aste per erogare risarcimenti, nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato. 6. In che modo il sistema Ets dell´Ue sosterrà l´innovazione a basse emissioni di carbonio? Si istituirà un Fondo per l´innovazione a sostegno di investimenti pionieristici in energie rinnovabili, cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs) e innovazione a bassa emissione di carbonio nei settori ad elevata intensità energetica. Circa 400 milioni di quote di emissioni − con un valore di vendita di circa 10 miliardi di euro − saranno accantonate a tal fine a partire dal 2021. Inoltre, altri 50 milioni di quote non assegnate[3]nel periodo 2013-2020 saranno accantonate per consentire l´avvio del Fondo per l´innovazione entro il 2021 e l´inclusione di progetti a sostegno delle tecnologie di punta nell´industria[4]. Il Fondo per l´innovazione si basa sul successo del programma di finanziamento esistente che sostiene l´innovazione a basse emissioni di carbonio mediante i proventi della vendita di 300 milioni di quote nel periodo 2013-2020 (denominato Ner 300). 7. Quali sono gli obiettivi del Fondo per la modernizzazione? Il Fondo per la modernizzazione mira ad aiutare gli Stati membri più poveri a soddisfare il significativo fabbisogno di investimenti in materia di efficienza energetica e di modernizzazione dei sistemi energetici. Tra il 2021 e il 2030 si accantonerà il 2% delle quote, circa 310 milioni di quote in tutto, che saranno destinate alla creazione del Fondo. Il Fondo riceverà contributi da tutti gli Stati membri ed erogherà a sua volta finanziamenti a 10 Stati membri aventi un Pil pro capite inferiore al 60% della media dell´Ue (nel 2013). I paesi ammessi a fruirne sono: Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria. È opportuno che la direttiva Ets istituisca un assetto di governance del Fondo per la modernizzazione che coinvolga gli Stati membri, la Banca europea per gli investimenti e la Commissione. 8. Qual è l´impatto sulla riserva stabilizzatrice del mercato? Il recente accordo sulla riserva stabilizzatrice del mercato (Msr) consente il trasferimento alla riserva, nel 2020, di quote non assegnate. Si stima che l´applicazione dell´accordo possa portare al trasferimento alla riserva stabilizzatrice del mercato di 550-700 milioni di quote nel 2020. A seguito di una domanda del Parlamento e del Consiglio, che chiedevano di prendere in considerazione l´uso di quote non assegnate dopo il 2020, la Commissione propone di destinare 250 milioni di quote non assegnate nel 2013-2020 alla costituzione di una riserva per impianti nuovi e in espansione. 9. La proposta è stata sottoposta a consultazione pubblica? Stati membri, rappresentanti dell´industria, Ong, istituti accademici e di ricerca, sindacati e cittadini hanno partecipato a varie fasi di elaborazione della proposta. Nel 2014 si sono tenute ampie consultazioni con le parti interessate su diversi aspetti tecnici del sistema Ets dell´Ue. La Commissione ha ricevuto più di 500 contributi, che sono stati presi in considerazione in sede di elaborazione della proposta. A seguito di queste consultazioni e dell´analisi degli obiettivi della politica per il clima dell´Ue per il 2030, la Commissione ha svolto una valutazione d´impatto della revisione del sistema Ets dell´Ue, anch´essa pubblicata oggi, cfr. (Documentazione). 10. Quali sono le prossime tappe? La proposta legislativa è stata presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per adozione, nonché al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni per parere. La Commissione collaborerà con tali istituzioni per portare a buon fine questa iniziativa legislativa. I cittadini e le parti interessate possono formulare osservazioni sulla proposta nelle prossime otto settimane. Tali osservazioni serviranno ad alimentare il dibattito legislativo e saranno trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio. |
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