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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2015
 
   
  I TRIMESTRE 2015: SI ASSESTA LA CRESCITA DELL’EXPORT TOSCANO (-0,4%) RESTA SALDA LA DOMANDA DAGLI STATI UNITI (+20,4%), MA AUMENTA LA VARIABILITÀ DELLE PERFORMANCE SUGLI ALTRI MERCATI (-1,6% L’EXTRA UE; +1,1% L’UE-28; -2,2% L’EUROZONA).

 
   
  Firenze, 20 luglio 2015 - Il I trimestre 2015 si chiude con una lieve contrazione delle esportazioni (-0,4% in valore al netto delle transazioni di metalli preziosi, +3% la media nazionale). Su tale andamento pesa in maniera decisiva l’effetto base legato all’esaurirsi di commesse pluriennali di prodotti della meccanica verso la Repubblica di Corea contabilizzate nel I trimestre 2014 (l’export di macchine di impiego generale con origine Massa Carrara è diminuito del 65%), al netto del quale l’andamento delle esportazioni è pari al +3,8%. La nuova fase di ripresa della domanda estera avviatasi nel 2014 registra comunque un rallentamento, legato a difficoltà sui mercati extra Ue-28 (-1,6%) non del tutto bilanciate dalla crescita del mercato interno all’Unione (+1,1%) a causa principalmente della persistente debolezza dei paesi appartenenti all’Area dell’Euro (-2,2%). Fuori dall’Europa, decelera ma rimane consistente la domanda proveniente dagli Stati Uniti (+20,4%; era +28,9% tra ottobre-dicembre 2014); crollano i mercati asiatici, a causa delle forti difficoltà di Emirati Arabi (-20,4%) e Cina (-17,8%). “Dopo i buoni risultati conseguiti nel corso del 2014 - commenta Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana - il rallentamento delle esportazioni regionali è da collocarsi in un quadro internazionale molto variabile, fatta eccezione per la solida crescita del mercato statunitense, grazie anche all’accelerazione impressa dalle condizioni favorevoli del cambio. Già in coda al 2014 si era potuta osservare un’accresciuta variabilità nell’andamento della domanda sui diversi mercati geografici, ed il risultato del primo trimestre 2015 conferma questa tendenza. In questa fase vanno rafforzate tutte quelle strategie volte ad affermare una chiara identità delle produzioni toscane sui mercati esteri, consentendo un consolidamento della reputazione internazionale ed una maggiore diversificazione degli sbocchi commerciali: ben un terzo delle imprese industriali opera ancora in una singola area geografica e solo il 25% dichiara di esportare in due aree di mercato”. Valorizzazione del brand, certificazione e qualificazione dei prodotti, rafforzamento delle reti commerciali estere, orientamento ed assistenza alle imprese, sono i servizi che il Sistema camerale sta attualmente svolgendo a sostegno di numerose filiere, da quella della moda/oreficeria, al vino, all’agroalimentare, alla cantieristica navale, alla meccanica, all’edilizia sostenibile. Mercati e aree di sbocco - Il rallentamento osservato nell’andamento complessivo delle esportazioni toscane nasconde una forte variabilità di andamenti, sia da un punto di vista merceologico che nella composizione dei mercati di sbocco. Si assiste nel trimestre ad una contrazione delle vendite sui mercati extra Ue (-1,6%), determinata dal crollo della domanda nei paesi asiatici (Cina -17,8%, India -27,1%, Repubblica di Corea -32,0%, Emirati Arabi -20,4%), mentre rimane fortemente limitata la crescita sul mercato interno all’Unione (+1,1%). Il problema appare interno all’Area Euro (-2,2%), in cui i benefici derivanti dalla lieve ripresa delle vendite in Francia (+1,9%) vengono compensati dalla contrazione degli acquisti della Germania (-1,7%), dell’Austria (-3,0%), della Repubblica Ceca (-1,5%). Tra gli altri paesi europei spicca il buon andamento delle esportazioni nel Regno Unito (+21,9%) e gli incrementi diffusi dei paesi non Ue (+5,7%). Continua a crescere a due cifre il valore delle vendite negli Stati Uniti (+20,4%), complice anche il deprezzamento dell’Euro rispetto al dollaro (-18% su base tendenziale). Bene l’America centro-meridionale (+11,8%), nonostante gli arretramenti nei principali mercati (Brasile -35,8%; Messico -14,0%), con una crescita sostenuta da Argentina e Venezuela. Andamenti settoriali - Nel primo trimestre dell’anno le esportazioni regionali continuano ad essere sostenute dalle vendite di beni di consumo e beni strumentali. All’interno del primo raggruppamento, sono in ripresa le vendite di prodotti agroalimentari (+12,9%) con una buona crescita di bevande (+20,5%, in testa Svizzera, Paesi Bassi e Stati Uniti) e oli (+8,4%). Nonostante le difficoltà del tessile (-2,2%) ed il rallentamento di abbigliamento e calzature, il sistema moda resta in positivo grazie all’ottimo andamento di cuoio e pelletteria (+8,5%), soprattutto sui mercati extra Ue (Svizzera, Repubblica di Corea, Stati Uniti, Giappone). Bene il settore cartario (+10,5%) e la farmaceutica (+14,6%) sui mercati Ue (e, in particolare, in Francia e Germania). Tra i beni di consumo durevoli, pesa in negativo sul tasso di crescita delle esportazioni regionali la forte ed ulteriore contrazione delle vendite di prodotti di oreficeria (-14,0%), a fronte di una persistente tendenza in calo dei prezzi. Tra i beni strumentali, rallentano le vendite dei prodotti della meccanica: la contrazione è imputabile all’export di macchine per impieghi generali (-18,6%), mentre crescono le esportazioni della meccanica strumentale (+8,3%). In ripresa, infine, prodotti in metallo (+18,0%), apparecchi elettrici (+5,3%) ed elettronica (11,0%). Da segnalare infine il buon andamento, nel trimestre, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (lapideo +5,8%) e dei mezzi di trasporto, in particolare automotive (+18,5%) e cantieristica.  
   
 

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