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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Luglio 2015
 
   
  LA CORTE DEI CONTI APPROVA IL RENDICONTO 2014. ROSSI: "TOSCANA COME LA GERMANIA"

 
   
  Firenze 22 luglio 2015 - "Se il resto delle Regioni fosse come la Toscana, l´Italia assomiglierebbe molto alla Germania". E´ il commento del presidente della Toscana Enrico Rossi dopo il giudizio, sostanzialmente positivo, espresso ieri dalla Corte dei conti che ha esaminato il consuntivo 2014. Un´analisi lunga 750 pagine, frutto di mesi di lavoro e che si è conclusa, come prevede da tre anni la legge, con un´udienza pubblica, carabinieri in alta uniforme alle spalle dei giudici contabili, la requisitoria del procuratore e spazio finale alla controparte, ovvero la Regione. Si chiama ´decisione di parificazione´. Fuor dal gergo tecnico e giuridico è il controllo dei conti affidato ad un organo esterno, con l´obiettivo di rendere la gestione delle risorse ancora più efficiente. Per la Corte i conti della Toscana sono in regola. Apprezza la riorganizzazione messa in atto, in sanità e non solo, sottolinea la spesa sanitaria sotto controllo (1903 euro pro capite, cento euro sopra la media nazionale) e la qualità diffusa dei servizi, primi in molti casi in Italia; mette in evidenza l´originalità indiscussa di alcune scelte sul fronte della promozione culturale. Certo non mancano alcuni rilievi: sulle società partecipate, sui bilanci di previsione che si trasformano in consuntivi molto diversi, sui tempi di pagamento ai fornitori e una gestione degli acquisti che potrebbe essere ottimizzata. Il patto di stabilità va superato - "Possiamo migliorare – dice il presidente della Toscana, Enrico Rossi – ma la Toscana è parte dell´Italia e dell´Europa. Se il patto di stabilità impone un tetto di spesa, purtroppo dobbiamo rispettarlo. Se approviamo il bilancio di previsione entro il 31 dicembre, e lo ritengo un punto di onore, ma il Parlamento approva quello dello Stato solo molto dopo e solo a giugno ci viene comunicato l´ammontare esatto di risorse e tagli, difficilmente i bilanci di previsione potranno essere uguali a quelli consuntivi e si impongono una o più modifiche in corso d´anno. L´alternativa sarebbe non approvare entro dicembre il bilancio di previsione. Ma lo ritengo uno sbaglio: anche se è un brogliaccio rimane un elemento di guida essenziale". Lo sforzo semmai deve essere quello di superare il patto di stabilità – conclude Rossi – e per questo lotteremo a Roma e Bruxelles. La Regione ha una liquidità di cassa di 600 milioni, che permetterebbe di pagare entro sessanta giorni tutti i fornitori. Non lo possiamo fare, perché il patto ce lo impone, ma è difficile da spiegare. Andrebbe invece tolto e data la possibilità a chi può di spendere: di spendere bene, ma di più. Senza questo ´tappo´ potremmo dare un ulteriore contributo alla crescita dell´economia, alla ripresa e del lavoro". La Regione Toscana ha dovuto fronteggiare 405 milioni di tagli e comprimere la capacità di spesa, per il patto di stabilità, di 390 milioni. Nonostante questo è riuscita a garantire una buona gestione e impostare una politica di sviluppo anticipando 80 milioni di risorse proprie sui fondi comunitari. Ha messo mano anche alla riorganizzazione della macchina, con risparmi crescenti che arriveranno nei prossimi anni.  
   
 

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