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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Aprile 2007 |
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PRIVACY: MAGGIORI GARANZIE A TUTELA DEGLI INVALIDI CIVILI
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Il Garante della Privacy, con un provvedimento del 21 marzo 2007, ha chiarito che le aziende sanitarie locali non devono più indicare la diagnosi sui certificati che attestano il riconoscimento dell´invalidità civile per l´iscrizione alle liste del collocamento obbligatorie o per la richiesta di esenzione dalle tasse scolastiche o universitarie. Le stesse dovranno adottare gli accorgimenti necessari, quali distanze di cortesia, spazi per colloqui riservati, consegna e trasferimento della documentazione in busta chiusa, ed impartire precise istruzioni al personale sanitario, per garantire un elevato livello di tutela della riservatezza delle persone. La decisione dell’Autorità Garante è arrivata al termine dell´esame di alcune segnalazioni di invalidi civili che lamentavano la violazione delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali e chiedevano maggiori garanzie per la loro dignità: in particolare, che fossero omessi da talune certificazioni i riferimenti personali alle patologie invalidanti, specie nei casi in cui fosse stato riscontrato lo stato di sieropositività o l´infezione da Hiv. Richieste legittime secondo l´Autorità. Se può risultare infatti lecito riportare le patologie nei verbali delle commissioni mediche che accertano tipo e grado di invalidità, perché oltre ad essere prescritto dalla normativa è indispensabile in caso di revisione o di ricorso, non è giustificato indicare gli stessi dati nelle certificazioni per l´iscrizione al collocamento o per avere l´esenzione dalle tasse scolastiche. Innanzitutto perché l´indicazione di tali dati non risulta indispensabile e poi perché vi sono normative che prevedono tutele rafforzate per specifiche patologie: ad esempio, le garanzie previste dalla legge 135 del 1990 per i malati di Aids limitano la comunicazione dei risultati di accertamenti per l´infezione da Hiv alla sola persona che si è sottoposta agli esami. Inoltre, tra i requisiti essenziali per avere diritto ad esenzioni o per l´iscrizione a categorie protette, quali l´appartenenza ad una famiglia in disagiate condizioni economiche, l´aver subito una riduzione della capacità lavorativa ecc. ,non risulta mai la patologia sofferta. Ai fini del collocamento, infine, è prevista solo una valutazione delle funzionalità della persona disabile per individuarne le capacità lavorative. L´autorità prosegue così nell´azione di tutela dei dati personali in ambito sanitario, che oltre ai numerosi interventi specifici, ha già visto l´adozione di un provvedimento a carattere generale, nel novembre 2005, relativo alle grandi strutture sanitarie pubbliche e private. |
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