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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2007
 
   
  BRISÙ LA “BRISAOLA” AFFUMICATA NATA NEL CUORE DELLE ALPI

 
   
  Per parlarvi di Brisù potremmo dire “bresaola”, ma dalle parti di Livigno tutti quanti dicono “brisaola”. E per tutti coloro che amano questo cibo, Brisù è la brisaola più buona che ci sia! C’era una volta… Una leggenda del luogo narra che tanto tempo fa, sulle più alte cime innevate delle montagne che circondano Livigno, vivesse il Daϋ, un animaletto un po’ solitario ma buffo e simpatico, difficile da incontrare a valle perché, per adattarsi alla conformazione dei pendii su cui vive, le sue zampe sono cresciute in modo asimmetrico, più lunghe sul lato destro nel maschio e sul lato sinistro nella femmina. Per questo il Daϋ non scende mai a valle, perché si dice che sui terreni pianeggianti continui a girare in tondo. La storia di Daü e Brisù Si racconta che il Daϋ avesse nascosto nella sua baita tutte le delizie naturali di cui va ghiotto: pane, cannella, pigne e brisaola ma che un giorno purtroppo la sua tana sia andata a fuoco. Inizialmente era disperato, poi però il Daϋ scoprì tra le macerie e i legni carbonizzati alcune delle sue brisaole, annerite dal fumo ma ancora intatte. Provò ad assaggiarne una e rimase semplicemente deliziato! Il nuovo gusto era inaspettato, incredibilmente piacevole, buono e leggermente affumicato, gli sembrava che racchiudesse tutti i sapori e i profumi delle sue amate montagne. Da quel momento decise che avrebbe mangiato solo brisaola affumicata e la chiamo Brisù, “la Brisaola affumicata consigliata dal Daϋ”. La ricetta segreta del Brisù Brisù è la brisaola caratteristica di Livigno, ottenuta da sola carne di manzo (punta d’anca), massaggiata e “coccolata” per giorni con spontanee erbe aromatiche rupestri, sale, pepe e vino rosso valtellinese D. O. C. , fatta essiccare all’aria pulita della zona, affumicata in apposite celle, per mezzo di fumi ottenuti da pregiati legni di pini e conifere, che al taglio le donano il suo tipico colore “bruciacchiato” e l’inconfondibile e intrigante profumo. E se il Daü non vi invita a cena? Se desiderate assaggiare questa autentica prelibatezza direttamente nel luogo in cui nasce, scoprendo inoltre un percorso gastronomico irresistibile, fatto di sapori che stuzzicano il palato come nessuno, non vi resta che venire alla Casa del Formaggio, un luogo confortevole, pensato appositamente per le vostre degustazioni, che vi accoglierà nella sua saletta arredata interamente in legno e riscaldata dall’antico camino. Brisù può essere acquistata anche in molti punti vendita di Livigno, dove troverete una serie di prodotti tipici valtellinesi dal sapore antico, come la luganega de pasola (il salame alle rape d’alta montagna), il pane al colostro, il formaggio d’alpe, quello a crosta rossa, quello ubriaco, le carni di pecora. Ora tocca a voi… Brisù per tutti i gusti Linguine al Brisù, per gustare la pasta in modo nuovo Tagliate il Brisù a striscioline sottili e tritate una cipolla finemente. In una grande padella fate scaldare un po’ d’olio, quando sta per rosolare buttateci il Brisù, la cipolla e qualche pomodorino secco, innaffiate con un goccio di vino e fate evaporare. Nel frattempo cuocete le linguine al dente, scolatele e buttatele direttamente in padella insieme a tutti gli altri ingredienti, fate saltare qualche minuto e servite con una spolverata di origano. Brisù al sapore di montagna, per esaltare il sapore speziato del Brisù Preparate una ciotola in cui metterete dei funghi champignon e del formaggio montano tagliato a cubetti piuttosto piccoli, olio, pepe e rametti di rosmarino; lasciate marinare almeno un’ora. Disponete il Brisù nei piatti individuali, ricoprite con i funghi e il formaggio, rifinite con una spruzzata di limone e servite con un accompagnamento di pane casereccio fatto a fette, meglio se precedentemente tostato in forno. .  
   
 

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