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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2007
 
   
  PUBBLICATO UNO STUDIO SUI MERCATI DELL’ENERGIA ELETTRICA L’INDAGINE RIGUARDA BELGIO, GERMANIA, SPAGNA, FRANCIA, PAESI BASSI E GRAN BRETAGNA

 
   
  Bruxelles, 24 aprile 2007 - La Commissione europea ha pubblicato uno studio approfondito sui mercati dell’energia elettrica in sei Stati membri. L’analisi, affidata a un consulente esterno, dimostra che a partire dal 2003 il costo dei combustibili ha influito sull’aumento del prezzo dell’energia elettrica e che i prezzi all’ingrosso sono significativamente più alti di quelli che ci si potrebbe attendere in mercati perfettamente concorrenziali. Lo studio, il primo nel suo genere, contiene un´analisi dettagliata dei mercati all´ingrosso dell´energia elettrica in Belgio, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi e Gran Bretagna (Regno Unito esclusa l’Irlanda del Nord). Il documento presentato dalla Commissione, suddiviso in tre parti, si basa su più di un miliardo di misurazioni, fornite essenzialmente dagli stessi operatori, e analizza i dati orari di quasi tutte le centrali dei sei paesi membri considerati. La prima parte della ricerca esamina il numero di operatori effettivamente in concorrenza ora per ora, considerando la capacità produttiva disponibile e la produzione reale. Oltre alle analisi economiche standard, come il grado di concentrazione del mercato e l´indice di Herfindahl-hirschmann (Ihh), il rapporto include anche misurazioni più specifiche al settore dell’energia elettrica, come il Pivotal Supplier Index e il Residual Supplier Index, che permettono di appurare in quale misura un certo produttore sia necessario per soddisfare la domanda. I risultati relativi a ciascuno di questi indici sono forniti per tutti i grandi produttori di ogni mercato. Lo studio conferma le conclusioni dell´indagine della Commissione sulla concorrenza nel settore energetico secondo la quale, indipendentemente dagli indici utilizzati, nella maggioranza dei casi i mercati sono concentrati. La seconda parte dell’indagine analizza la differenza tra il prezzo di mercato registrato nel periodo considerato in quattro paesi (Germania, Spagna, Olanda e Gran Bretagna), e il prezzo che si sarebbe potuto ottenere in un regime perfettamente concorrenziale. Tale differenza, definita nel documento “margine”, è stata calcolata simulando con un apposito programma informatico un mercato perfettamente concorrenziale in ogni ora del periodo considerato. Il modello tiene conto delle importazioni e delle esportazioni attuali e delle limitazioni tecniche degli impianti. Lo studio ha confermato che il prezzo del mercato concorrenziale simulato permetterebbe ai produttori dei quattro paesi di coprire i costi fissi e ha dimostrato una variazione dei margini nel tempo e da uno Stato all´altro. La differenza tra il prezzo reale e quello che si registrerebbe in un mercato realmente concorrenziale è più alta in Germania e Spagna, più bassa in Gran Bretagna e Olanda. Il secondo capitolo della ricerca analizza inoltre l’impatto del prezzo dei combustibili. L’aumento più rilevante è stato registrato in Olanda e in Gran Bretagna, principalmente a causa della diffusione delle centrali a gas in questi mercati. Al contrario, l’incidenza degli aumenti del prezzo dei combustibili si è fatta sentire in misura minore in Germania e Spagna, cioè nei paesi che sono caratterizzati dai margini più elevati. La terza parte dello studio analizza il rapporto tra il numero di produttori in concorrenza a una determinata ora e i margini per ogni ora considerata, sottoponendo i risultati delle prime due parti ad un´analisi di regressione su base oraria. L´analisi ha dimostrato l´esistenza di una specifica correlazione statistica tra il numero di produttori aventi una capacità produttiva inutilizzata e i margini per ogni ora considerata. In altre parole, più un produttore è necessario, più alti diventano i margini del mercato. L´analisi ha anche tenuto conto dell’esistenza di altri fattori che avrebbero potuto influire sui margini, come una carenza di capacità produttiva su tutto il mercato, le variazioni stagionali e i picchi della domanda. La correlazione tra i margini e l´indispensabilità di alcuni operatori è stata, tuttavia, confermata. Nella parte finale della relazione si mette a confronto, inoltre, il livello di produzione dei principali operatori e quello che si sarebbe potuto ottenere in un regime di concorrenza perfetta: le differenze tra i produttori sono notevoli e alcuni operatori sembrano non avere utilizzato interamente la loro capacità produttiva. .  
   
 

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